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Decreto Sud 2023: rivoluzione economica nel Mezzogiorno

Decreto Sud 2023: rivoluzione economica nel Mezzogiorno

Il Decreto Sud, approvato dal Consiglio dei Ministri il 7 settembre 2023, introduce disposizioni urgenti per promuovere la coesione e stimolare l’economia nelle regioni del Mezzogiorno italiano. Questo provvedimento, proposto dalla Presidente Giorgia Meloni e dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto, entrerà in vigore dal 1° gennaio 2024.

Cosa prevede il Decreto

  1. Zona Economica Speciale Unica: Dal 1° gennaio 2024, il Sud Italia diventerà una Zona Economica Speciale (ZES) “unica”, includendo le regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Questa nuova ZES unica sostituirà le otto ZES attualmente presenti nel Mezzogiorno. Ricordiamo che “Zona Economica Speciale” si riferisce a un’area geografica specifica all’interno del territorio nazionale, in cui le imprese esistenti e quelle che intendono stabilirsi possono godere di condizioni privilegiate in merito agli investimenti e allo sviluppo delle loro attività economiche.
  2. Piano Strategico della ZES Unica: Sarà istituito un Piano strategico triennale per la ZES unica, in coerenza con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che definirà le politiche di sviluppo, gli investimenti prioritari e le modalità di attuazione.
  3. Nuovo Modello di Gestione: La ZES unica sarà gestita attraverso una Cabina di regia dedicata e una piattaforma digitale, introducendo una nuova governance.
  4. Struttura di Missione: Si istituirà una “Struttura di missione per la ZES” presso la Presidenza del Consiglio per supportare l’Autorità politica delegata nelle funzioni di indirizzo e coordinamento.
  5. Agevolazioni per le Aziende: Le aziende già operative e quelle che si insedieranno nella ZES unica potranno beneficiare di vantaggi speciali, come un’autorizzazione unica per l’avvio delle attività produttive e un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi fino al 2026.
  6. Fondo Sviluppo e Coesione (FSC): Il Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) destinerà l’80% delle risorse alle aree del Mezzogiorno e il 20% alle aree del Centro-Nord, con una nuova ripartizione delle risorse.
  7. Uso di Fondi Residui: Gli interventi per la coesione potranno essere finanziati anche con risorse non impegnate dei Programmi 2014-2020 e rimborsi europei.
  8. Cabina di Regia per lo Sviluppo delle Aree Interne: Una Cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio sarà creata per lo sviluppo delle aree interne.
  9. Contratti Istituzionali di Sviluppo: Saranno stipulati “Contratti istituzionali di sviluppo” per interventi di valore significativo.
  10. Sostegno ai Comuni: Gli Enti locali riceveranno risorse per sostenere famiglie, attività e imprese, con l’obbligo di utilizzarle entro il 31 dicembre 2025.

Queste misure rappresentano un importante passo avanti nel promuovere lo sviluppo e la coesione nelle regioni del Mezzogiorno, con l’obiettivo di stimolare l’economia e migliorare le condizioni di vita nelle aree interessate. Resta da vedere come queste disposizioni saranno attuate e quali saranno i benefici effettivi per le comunità del Sud Italia.

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