Quando saranno aperti i seggi?
I seggi per le elezioni poltiche saranno aperti domenica 25 settembre dalle 7 alle 23.
Si potrà votare anche negli ospedali, compresi i reparti Covid, e nelle carceri.
Anche gli studenti che si trovano all’estero, per es. per l’Erasmus, potranno votare.
Nelle urne si dovrà accedere senza cellulare e i bambini dovranno aspettare fuori i genitori.
Quante schede saranno consegnate all’elettore?
All’elettore saranno consegnate due schede, una rosa per la Camera, l’altra gialla per il Senato.
I modelli delle due schede sono identici. Le schede riportano il nome del candidato nel collegio uninominale e, per il collegio plurinominale, il contrassegno di ciascuna lista o i contrassegni delle liste in coalizione ad esso collegate. A fianco dei contrassegni delle liste sono stampati i nominativi dei relativi candidati nel collegio plurinominale.
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Come si esprime il voto?
Occorre tracciare un segno sul rettangolo contenente il contrassegno della lista e i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale.
Il voto così espresso vale ai fini dell’elezione del candidato nel collegio uninominale ed a favore della lista nel collegio plurinominale.
Qualora il segno sia tracciato solo sul nome del candidato nel collegio uninominale, il voto è comunque valido anche per la lista collegata. In presenza di più liste collegate in coalizione, il voto è ripartito tra le liste della coalizione.
Il voto espresso tracciando un segno sul contrassegno della lista vale anche per il candidato uninominale collegato. Non è previsto il cosiddetto voto disgiunto.
Cosa occorre per poter votare?
Per votare bisogna presentare un documento di identità valido e la tessera elettorale.
La tessera elettorale si rinnova presso l’ufficio elettorale del comune di residenza.
Se gli spazi sono tutti occupati da timbri è meglio pensarci per tempo, per evitare le file dell’ultim’ora. In ogni caso gli uffici comunali predisposti al rilascio delle tessere resteranno aperti dalle ore 9 alle ore 18 il 23 e il 24 settembre e, nel giorno della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto.
Chi può votare fuori dal proprio Comune di Residenza?
Il voto in un Comune diverso da quello della propria residenza è consentito per le persone ricoverate in ospedale e case di cura, per militari, naviganti, componenti dell’Ufficio elettorale di sezione e le forze dell’ordine; inoltre per i rappresentanti di lista, designati dai partiti. Tutti gli altri dovranno raggiungere la propria città.
Il voto dall’estero
Coloro che per lavoro o studio sono all’estero possono chiedere la scheda elettorale e votare per corrispondenza. Oltre alle schede occorrerà spedire il tagliando staccato dal certificato elettorale, il tutto in buste diverse, al Consolato competente.
Il voto assistito
E’ prevista la possibilità di votare con l’aiuto di un assistente per i ciechi e chi ha difficoltà tali da non poter votare autonomamente. In questi casi serve un codice speciale sulla tessera elettorale che attesti questa particolare condizione.
E’possibile richiedere una nuova scheda in caso di errore
L’elettore che si rende conto di aver sbagliato può chiedere una nuova scheda al presidente del seggio che provvederà anche a inserire quella sostituita tra le schede deteriorate.
Numero dei deputati e dei senatori da eleggere
Per la Camera, il numero di deputati da eleggere è di 400, dei quali 8 eletti nella circoscrizione estero.
I 3/8 dei seggi (146 seggi) sono assegnati nei collegi uninominali, con formula maggioritaria, in cui è proclamato eletto il candidato più votato.
Fatto salvo quello della Val d’Aosta che è costituita in un unico collegio uninominale, i restanti 245 seggi sono attribuiti con metodo proporzionale a livello nazionale in 49 collegi plurinominali.
Per il Senato, il numero di senatori da eleggere è di 200, di cui 4 nella circoscrizione estero. I 3/8 dei seggi (67 seggi) sono assegnati nei collegi uninominali, con formula maggioritaria, in cui è proclamato eletto il candidato più votato.
Fatti salvi i collegi uninominali delle regioni che eleggono un solo senatore (Valle d’Aosta) e quelli del Trentino-Alto Adige (che elegge 6 senatori solo con sistema uninominale), i restanti 122 seggi sono assegnati, in ciascuna regione, nell’ambito di 26 collegi plurinominali, con il metodo proporzionale dei quozienti interi e dei maggiori resti, tra le liste e le coalizioni di liste che hanno superato la soglia di sbarramento.
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