UNA NUOVA CONCEZIONE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA
L’INFANZIA NELLE SCIENZE SOCIALI
L’idea di infanzia è piuttosto recente. Tra le prime pedagogiste che si sono interessate in modo metodico a questo tema c’è sicuramente Maria Montessori. Per lei, il bambino doveva essere considerato un portatore di bisogni specifici.
In passato, al bambino non venivano garantiti tutti i diritti di cui gode nel mondo occidentale, e in molte parti del mondo non è ancora così. L’infanzia, al pari dell’adolescenza, è un periodo bellissimo e delicato allo stesso tempo.
IL BAMBINO DAL PUNTO DI VISTA PSICOPEDAGOGICO
La pedagogia, intesa come scienza dei bisogni, ha fatto una distinzione tra le diverse tappe che portano il bambino a essere parte attiva dell’ambiente in cui vive e opera. Montessori introdusse nel suo pensiero l’idea di periodo critico, inteso come il momento in cui il piccolo acquisisce abilità specifiche che in seguito avrà difficoltà ad apprendere.
L’infanzia è l’epoca della vita che influenza anche le età successive. I legami futuri sono, infatti, influenzati nel bene e nel male dall’attaccamento madre-figlio. L’attaccamento, per essere efficace, presuppone l’influenza reciproca e la creazione di una relazione educativa significativa.
IL BAMBINO COME ATTORE PROTAGONISTA DELLA SOCIETÀ
L’avvento di una nuova visione dell’infanzia ha dato l’impulso a considerare il bambino come l’attore principale nella socializzazione. Il processo di socializzazione comincia in famiglia, ma con il confronto con i suoi coetanei e con le figure di riferimento, fa propri gli strumenti utili a partecipare alla vita sociale.
I DIRITTI DEL BAMBINO
Il bambino nella società è portatore di diritti. In ambito internazionale, ci sono quelli stabiliti dalla Convenzione dell’ONU del 1989.
La Convenzione internazionale definisce i 10 diritti che dovrebbero, perché non sempre avviene, essere garantiti a ogni bambino:
- Il diritto a giocare
- Il diritto al cibo
- Il diritto ad avere una casa
- Il diritto alla salute
- Il diritto all’educazione
- Il diritto alla vita
- Il diritto a crescere in una famiglia
- Il diritto ad avere una nazionalitàIl diritto all’uguaglianza
- Il diritto al benessere psicofisico
L’ADOLESCENZA: VECCHI E NUOVI PARADIGMI
Il termine adolescenza deriva dal latino adolescere, crescere. È il periodo compreso tra i 10-12 anni fino ai 19. L’adolescenza segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. È un periodo caratterizzato da una serie di cambiamenti sia fisici che psicologici.
LE FASI DELL’ADOLESCENZA
L’adolescenza si divide in 3 fasi:
- Preadolescenza (o prima adolescenza) dagli 11 ai 13 anni
- Seconda adolescenza dai 14 ai 16 anni
- Terza adolescenza dai 17 ai 20 anni
L’ADOLESCENZA COME PERIODO DI CRISI
Erikson, parlando dello sviluppo umano, introduce il concetto di crisi intesa come un periodo di rottura e come un’opportunità.
L’adolescente, attraversando momenti positivi e negativi, riesce a crearsi una propria identità. Anche il modo di rapportarsi alle diverse agenzie educative cambia. Le dinamiche familiari diventano ambivalenti, ma il gruppo dei pari assume un ruolo importante.
IL GRUPPO DEI PARI NELL’ADOLESCENZA
Il gruppo di amici per gli adolescenti è il luogo dove essi possono esprimere e vivere a pieno i propri sentimenti, manifestare le proprie emozioni, e venire a contatto con le gioie e i dolori che ognuno deve affrontare. Gli adolescenti ritengono fondamentale essere parte attiva di un gruppo e spesso, pur di entrarvi, si sottopongono a veri e propri riti di iniziazione come prove di coraggio, l’assunzione di sostanze stupefacenti o l’abuso di alcol. Negli ultimi anni, tuttavia, si sta assistendo a un allontanamento dal gruppo reale per prendere parte sempre di più a situazioni di vita virtuale.
GLI ADOLESCENTI E IL BISOGNO DI UN NUOVO UMANESIMO
Oggi gli adolescenti sono connessi h24, anche su più device contemporaneamente, perdendo di vista la bellezza del contatto umano e delle emozioni vissute anima e corpo. La pedagogia e le altre scienze umane devono fornire a questi ragazzi, che saranno gli adulti del domani, gli strumenti per affrontare la vita reale, creando un nuovo umanesimo in cui l’uomo e la tecnologia aiutino l’umanità ma non si sostituiscano ad essa.