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9 ottobre 1963: la tragedia del Vajont

9 ottobre 1963: la tragedia del Vajont

La tragedia del Vajont è uno degli eventi più tragici e devastanti nella storia dell’Italia moderna. Si è verificata il 9 ottobre 1963 nella Val Cadore, nella regione del Veneto, quando una porzione significativa del Monte Toc si è staccata, causando una frana che ha generato una colossale ondata di acqua e detriti che si è abbattuta sulla città sottostante di Longarone e altre comunità limitrofe.

Di seguito, un resoconto dettagliato di quella terribile giornata.

Il Contesto

Il Monte Toc era una montagna situata vicino al bacino artificiale del Vajont, che era stato creato come parte di un progetto idroelettrico. La diga del Vajont, alta oltre 260 metri, era stata costruita per contenere le acque del fiume Vajont e generare energia idroelettrica.

La Causa della tragedia

La causa principale della tragedia fu la scelta di costruire la diga del Vajont in una zona geologicamente instabile. La montagna circostante era nota per la sua predisposizione alle frane, e il peso del lago artificiale creato dietro la diga esacerbò ulteriormente questa instabilità.

Il disastro: Il 9 ottobre 1963, alle 22:39, una grande frana di roccia e terra si staccò dalla parete del Monte Toc e precipitò nel lago artificiale del Vajont, generando un’onda di pressione. L’onda aveva una velocità incredibile, raggiungendo velocità superiori ai 100 km/h, e si abbatté sulla diga con una forza inimmaginabile.

La diga del Vajont non riuscì a contenere la potenza dell’onda. La struttura si inclinò e l’acqua del lago fuoriuscì da sopra la diga. Un’enorme massa d’acqua, fango e detriti si riversò nella valle sottostante, travolgendo tutto ciò che incontrò lungo il suo cammino.

Le conseguenze

L’onda distrusse completamente Longarone e altre comunità circostanti. Si stima che oltre 2.000 persone persero la vita nella tragedia del Vajont, molte delle quali furono sepolte sotto il fango e i detriti. Case, edifici, ponti e alberi furono spazzati via.

Cause e responsabilità

La tragedia del Vajont sollevò molte questioni sulle responsabilità. La decisione di costruire una diga in una zona geologicamente instabile fu ampiamente criticata. Si scoprì che ci erano state segnalazioni riguardo all’instabilità del Monte Toc, ma queste segnalazioni non furono prese sufficientemente sul serio.

Inoltre, ci fu una mancanza di coordinamento tra le autorità locali, regionali e nazionali nel gestire la situazione di emergenza. Molte persone accusarono ENEL, la società elettrica statale italiana, di aver ignorato le preoccupazioni sulla sicurezza della diga per motivi di profitto.

Le conseguenze legali

Dopo la tragedia, furono intraprese azioni legali contro alcune delle persone coinvolte nella decisione di costruire la diga. Alcuni funzionari furono condannati per omicidio colposo, ma la maggior parte di loro ricevette condanne leggere e alcune condanne furono addirittura annullate in appello.

L’impatto duraturo della tragedia

La tragedia del Vajont ha avuto un impatto duraturo sulla salute mentale dell’intera popolazione italiana.

Ha sollevato importanti questioni sulla sicurezza delle infrastrutture e sulla responsabilità delle autorità pubbliche e delle società private. È diventata un simbolo della negligenza umana e dell’avidità economica che può portare a tragedie evitabili.

In conclusione, la tragedia del Vajont è uno dei capitoli più bui nella storia italiana, una tragedia che ha segnato per sempre le vite delle persone coinvolte e ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria collettiva del paese. La lezione che possiamo trarre da questa tragedia è l’importanza di prendere sul serio le preoccupazioni riguardo alla sicurezza e di agire in modo responsabile quando si costruiscono infrastrutture di tale portata.

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