L’annuncio ufficiale di porre fine al Superbonus è giunto direttamente dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, il quale ha confermato che non ci sarà una proroga della misura nella sua forma attuale.
Il governo ha approfonditamente valutato i costi e i benefici legati al Superbonus attraverso un’interrogazione a risposta immediata nell’aula della Camera dei Deputati, fornendo una chiara spiegazione delle ragioni che hanno portato a questa decisione. Nel suo intervento, datato 13 settembre 2023, il Ministro Giorgetti ha affermato categoricamente che “non è intenzione del Governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi edilizi nelle forme finora conosciute”.
Quali sono le motivazioni?
I motivi che hanno condotto a questa interruzione del Superbonus nella sua attuale configurazione sono in gran parte associati ai costi sostenuti. Il capo del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha sottolineato diversi aspetti:
- Le valutazioni sull’impatto di tali misure sono soggette a un notevole grado di incertezza. Questo, nonostante il consenso tra istituzioni, associazioni e centri di ricerca sull’efficacia espansiva del Superbonus e di altre iniziative di incentivazione edilizia. L’incertezza è confermata dalla significativa variabilità nei risultati ottenuti da queste valutazioni.
- Le misure devono essere sottoposte a un’analisi costi-benefici rigorosa. In altre parole, l’eventuale contributo positivo alla crescita economica deve essere attentamente valutato alla luce dei costi sostenuti per finanziare tali iniziative.
- Secondo la Banca d’Italia, l’effetto espansivo del Superbonus, “verosimilmente non è stato tale da rendere lo strumento a impatto nullo per il conto economico delle Amministrazioni pubbliche”.
- Gli investimenti aggiuntivi nelle abitazioni, nella migliore delle ipotesi, hanno sostituito alcune delle spese che sarebbero comunque state effettuate, mentre nella peggiore hanno causato un aumento dei prezzi nel settore.
La dichiarazione del Ministro evidenzia un’elevata incertezza riguardo all’impatto macroeconomico del Superbonus al 110%. Al contempo, i costi finanziari associati sono ben definiti e avranno un impatto significativo sulla prossima nota di aggiornamento delle finanze pubbliche, il DEF 2023.
Inoltre, il governo sottolinea che gli attuali bonus casa hanno coinvolto solo il 3% del patrimonio immobiliare totale del paese, abbracciando sia le prime, seconde e terze case, sia le proprietà in zone costiere o montane, indipendentemente dal reddito dei proprietari, inclusi anche casi di notevole ricchezza come castelli.
Le prospettive per il futuro
Per quanto riguarda il futuro del Superbonus, il governo Meloni ha confermato la fine della misura nella sua forma attuale dal 2024, ma sta valutando diverse proposte di modifica. Queste proposte includono l’introduzione di un nuovo Superbonus esteso a tutti i contribuenti, con una percentuale di agevolazione del 60% per la maggior parte dei cittadini e un aumento al 100% per coloro con redditi bassi inferiori a 15.000 euro. Questo nuovo incentivo potrebbe essere denominato “Ecobonus sociale” o “Superbonus per redditi bassi”.
Inoltre, si sta considerando la possibilità di mantenere le regole attualmente definite per il Superbonus 90, il che significherebbe mantenere un’agevolazione al 70% per le spese sostenute nel 2024 e al 65% per quelle del 2025. Queste regole si applicherebbero a condomini e persone fisiche, escludendo chi svolge attività di impresa, arte e professione, e sarebbero valide per gli edifici con due o quattro unità immobiliari separatamente accatastate, anche se di proprietà di un unico proprietario o di più persone fisiche. Le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale iscritte nei registri appropriati potrebbero anch’esse beneficiare di queste agevolazioni.
Infine, è previsto che il Superbonus possa essere mantenuto al 110% fino al 31 dicembre 2025 solo per gli interventi condotti in aree colpite da terremoti, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2023. Tuttavia, la configurazione definitiva del Superbonus e le sue future evoluzioni saranno oggetto di ulteriori valutazioni e decisioni da parte del governo.
Leggi anche:
Detrazioni Fiscali 2023 per la Ristrutturazione Casa: consigli utili