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Rischio sanitario o manifestazione d’affetto? Il dibattito sui baci agli animali domestici

Rischio sanitario o manifestazione d’affetto? Il dibattito sui baci agli animali domestici

Qualche anno fa una donna di 44 anni in Giappone si presentò al pronto soccorso con sintomi di forte mal di testa, nausea e rigidità al collo. Dopo alcuni esami, le fu diagnosticata una meningite batterica, collegata alla sua abitudine di baciare il muso del cane e condividere il cibo con lui. Anche se casi come questo sono rari, dimostrano il rischio di zoonosi, malattie trasmissibili dagli animali agli esseri umani. Sebbene il rischio sia basso, è importante essere consapevoli delle potenziali conseguenze dell’affetto con gli animali domestici e prendere precauzioni adeguate.

Esploriamo i rischi delle zoonosi da animali domestici

I patogeni, quali virus, batteri e parassiti, noti per trasmettersi dagli animali domestici all’uomo, sono circa settanta, spesso senza causare sintomi evidenti nei nostri amici a quattro zampe. Questi agenti patogeni possono essere trasmessi direttamente, attraverso contatti con saliva, feci e altri fluidi corporei, oppure indirettamente attraverso sostanze contaminate come acqua, cibo o materiali con cui gli animali vengono a contatto.

Il rischio di trasmissione è generalmente maggiore con contatti diretti, dove vi è una stretta interazione tra l’animale e la persona che lo accudisce. Anche se meno estremo del caso della paziente giapponese che condivideva il cibo con il suo cane, molti permettono ai propri animali di leccare il viso durante il gioco, esponendosi così alla saliva che può raggiungere mucose della bocca, del naso e degli occhi. Il cavo orale di un cane è ricco di batteri e altri microrganismi, contro i quali non abbiamo sempre difese adeguate.

Tra i batteri che i cani possono trasmettere all’uomo, ci sono il Clostridium, l’E. coli e quelli responsabili delle salmonellosi, con il potenziale di causare malattie gastrointestinali. Il Pasteurella multocida, rinvenuto nel paziente giapponese, è presente in numerose altre specie oltre ai cani e, sebbene raramente causi meningite, può provocare problemi all’apparato respiratorio e cardiaco, innescando risposte immunitarie eccessive che danneggiano i tessuti.

Focus sui gatti

I gatti, pur essendo meno propensi a leccare gli umani con cui vivono, mantengono comunque un’igiene personale rigorosa, attraverso il liscio frequente del pelo. Tuttavia, i casi di zoonosi sono spesso legati alla gestione della lettiera, con la via oro-fecale come principale modalità di trasmissione di infezioni come salmonellosi, toxoplasmosi o giardiasi. Per prevenire tali rischi, è consigliabile utilizzare guanti usa e getta durante il cambio della lettiera o, almeno, lavarsi accuratamente le mani per almeno 20-30 secondi alla fine della pulizia.

I contatti diretti che possono portare a una zoonosi includono morsi e graffi, che con i gatti più sensibili possono verificarsi anche in situazioni di minima incomprensione. Molti gatti fungono da serbatoio naturale per il Bartonella henselae, un batterio noto per causare la malattia “da graffio di gatto“. Sebbene il sistema immunitario possa spesso sconfiggere l’infezione entro pochi mesi, nelle persone immunodepresse la malattia può persistere più a lungo e causare complicazioni aggiuntive, come problemi al fegato.

Rischi e precauzioni

In generale, più si vive a stretto contatto con gli animali domestici, maggiori sono i rischi di dover affrontare imprevisti. Oltre al contatto facciale e al libero accesso dei cani e dei gatti alla camera da letto, dormire in compagnia dei nostri amici a quattro zampe prolunga l’esposizione ai potenziali patogeni. Lo stesso vale per altre zone della casa, come la cucina, dove lasciare i gatti liberi di saltare sui pensili può essere problematico, sebbene sia difficile impedirlo efficacemente.

Sebbene i rischi siano generalmente bassi per le persone in salute, alcune categorie dovrebbero prendere precauzioni aggiuntive. I bambini, ad esempio, hanno maggiori opportunità di contatto diretto con gli animali domestici e potrebbero essere più suscettibili a contrarre infezioni. Anche le persone con problemi al sistema immunitario potrebbero avere complicazioni con infezioni che per altri sarebbero banali.

Secondo alcuni esperti non sono solo cani e gatti a trasmettere malattie agli umani. Gli uccelli domestici possono diffondere la psittacosi, mentre il contatto con testuggini domestiche è stato associato a infezioni da Salmonella, soprattutto nei bambini. Anche i pesci d’acquario possono causare infezioni batteriche negli esseri umani.

Vivere in armonia con gli animali domestici

Tornando a cani e gatti, è rassicurante sapere che il rischio di trasmissione di patogeni attraverso il loro leccare su mani, braccia, gambe e piedi è relativamente basso. La pelle svolge un ruolo cruciale nella nostra difesa contro gli agenti esterni, limitando efficacemente la trasmissione di molti patogeni. Tuttavia, il rischio aumenta se ci sono ferite o se la saliva entra in contatto con le mucose, quindi è consigliabile evitare di farsi leccare il viso dai nostri animali domestici.

Oltre ai virus e batteri, dobbiamo considerare anche i parassiti come i nematodi, comunemente noti come “vermi cilindrici”, che possono infestare una vasta gamma di animali domestici. La trasmissione avviene principalmente attraverso le feci, anche se è raro che il materiale fecale nella bocca del cane causi un’infezione negli esseri umani. Tuttavia, la contaminazione può verificarsi indirettamente, ad esempio ingerendo qualcosa che è entrato in contatto con le feci di un cane infetto.

Per ridurre i rischi e godersi comunque la compagnia dei nostri animali domestici, è importante adottare alcuni accorgimenti. Prima di tutto, lavarsi sempre bene le mani dopo aver giocato con loro o dopo essere entrati in contatto con i loro giocattoli, lettiere e cucce. Questo consiglio vale soprattutto per i bambini, che dovrebbero essere supervisionati per assicurarsi che acquisiscano l’abitudine di lavarsi le mani regolarmente. Inoltre, è consigliabile precludere l’accesso agli animali domestici in determinate aree della casa, come la cucina, dove potrebbero raggiungere il cibo.

Infine, assicurarsi che gli animali domestici siano sempre aggiornati con le vaccinazioni e rispettare le scadenze per i trattamenti aiuta ulteriormente a ridurre i rischi.

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