La recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che la prescrizione per il canone RAI non pagato scatta dopo 10 anni. Questo significa che chi ha debiti in sospeso potrà e dovrà saldare solo quelli relativi agli ultimi 10 anni, sia per gli addebiti in bolletta che per i pagamenti precedenti effettuati tramite bollettino.
Prescrizione del canone RAI: cosa significa?
La prescrizione per il canone RAI è una condizione che si applica a coloro che hanno debiti fiscali derivanti dal mancato pagamento del canone RAI prima della sua inclusione nella bolletta elettrica nel 2016. In base all’ordinanza n. 33213 del 29 novembre 2023 della Cassazione, la riscossione del canone TV è soggetta a una prescrizione decennale. Ciò implica che dopo 10 anni, il contribuente è liberato dall’obbligo di pagamento, considerando il debito estinto.
Quando cade in prescrizione il canone RAI?
Secondo la decisione della Cassazione, trascorsi 10 anni, il contribuente potrebbe evitare il pagamento delle quote arretrate. Dopo questo periodo, l’Agenzia delle Entrate non può richiedere i pagamenti arretrati, e il possessore della televisione non è più obbligato a versare alcunché al Fisco. Ad esempio, gli arretrati del 2013 potrebbero essere richiesti solo fino al 31 dicembre 2023 e non oltre.
Come funziona il pagamento del canone RAI oggi?
Attualmente, il canone RAI viene addebitato direttamente sulla bolletta elettrica ed è pari a 90 euro. Esso viene pagato in 10 rate mensili da gennaio a ottobre di ogni anno. Tuttavia, a partire dal 2024, la Legge di Bilancio ha previsto una riforma del canone RAI, riducendo l’importo a 70 euro.
Cosa succede se non si paga ?
Il mancato pagamento non comporta la sospensione della fornitura di energia elettrica, ma si traduce in sanzioni pecuniarie. È importante notare che il mancato pagamento coincide inevitabilmente con il mancato versamento delle utenze, portando l’utente in mora a subire le relative conseguenze, come la sospensione dell’elettricità.
Come dimostrare di non avere la TV in casa?
Per evitare il pagamento del canone , è possibile dimostrare di non avere la TV in casa presentando una specifica richiesta all’Agenzia delle Entrate. Dal 2016, la presunzione di detenzione dell’apparecchio televisivo è automatica in presenza di un’utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo di residenza. Il modulo di non detenzione deve essere presentato tra il 1° luglio dell’anno precedente e il 31 gennaio dell’anno di riferimento.
Chi controlla la detenzione della TV in casa?
I controlli sulla detenzione della TV in casa sono effettuati dalle forze di polizia, principalmente dalla Guardia di Finanza, con delega della Procura competente. Presentare una falsa dichiarazione di non detenzione può comportare denunce per reato di false dichiarazioni.
L’Agenzia delle Entrate potrebbe anche recuperare i pagamenti non effettuati negli anni precedenti, salvo i casi di prescrizione del canone RAI.
In conclusione, la prescrizione del canone offre un’opportunità per coloro che hanno debiti pregressi di limitare il pagamento agli ultimi 10 anni, ma è fondamentale seguire le procedure corrette per dimostrare l’assenza dell’apparecchio televisivo e evitare conseguenze legali.
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