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L’incidente nella centrale idroelettrica di Bargi: le sfide della sicurezza nel settore energetico

L’incidente nella centrale idroelettrica di Bargi: le sfide della sicurezza nel settore energetico

L’esplosione che ha scosso la centrale idroelettrica di Bargi, situata sul bacino artificiale di Suviana, ha generato una serie di interrogativi sulla dinamica stessa dell’incidente. Le prime informazioni raccolte offrono uno sguardo preliminare su quanto accaduto, mentre le reazioni iniziali stanno delineando i primi contorni delle implicazioni. Contestualmente, emerge l’importanza di esaminare da vicino i dati disponibili e comprendere appieno il funzionamento delle centrali idroelettriche per affrontare efficacemente simili eventi.

Quanto accaduto nella centrale idroelettrica di Bargi, nell’Appennino Bolognese, lascia emergere una serie di questioni avvolte nel mistero, come spesso avviene in seguito a grandi incidenti sul lavoro.

La formulazione di ipotesi sulle cause, le concause e le criticità che hanno portato all’esplosione richiederà tempo e pazienza, mentre i soccorritori concludono i loro interventi e si ottiene accesso ai luoghi coinvolti.

Analisi dell’esplosione alla centrale idroelettrica di Bargi

Le ricostruzioni preliminari ci offrono uno sguardo fugace sulla dinamica dell’incidente: un’esplosione di grande violenza si è verificata all’ottavo piano ribassato della struttura, che si estende sottoterra per 60 metri, seguita da un’inondazione al nono piano causata da un tubo di raffreddamento della turbina.

Si suppone che l’evento sia avvenuto durante una prova di messa in esercizio, precedente al collaudo ufficiale, volta a finalizzare lavori di manutenzione straordinaria affidati a diverse aziende.

Oltre alle prime considerazioni sulle difficoltà incontrate nel reperire informazioni dettagliate sui lavoratori presenti al momento dell’incidente, ci concentriamo sulle reazioni suscitate dalla notizia e sulle potenziali informazioni aggiuntive che possiamo estrapolare dai documenti pubblicati negli anni precedenti riguardanti la sicurezza nelle centrali idroelettriche.

Impatto e dati sui rischi lavorativi

L’incidente drammatico alla centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana, ha suscitato una serie di reazioni e fornito dati cruciali sui rischi legati al lavoro.

In un comunicato stampa dell’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro del 10 aprile, il Presidente nazionale ANMIL, Zoello Forni, esprime profonda tristezza e solidarietà alle famiglie delle vittime e dei feriti, evidenziando la gravità degli infortuni sul lavoro spesso trascurati dai media.

Ecco alcuni stralci significativi del comunicato:

  • Solidarietà alle Vittime: Zoello Forni, a nome dell’Associazione, esprime il cordoglio per le tre persone decedute, i quattro dispersi e gli otto operai feriti nell’esplosione alla centrale di Bargi. Questo incidente tragico rafforza l’importanza di affrontare seriamente la sicurezza sul lavoro.
  • Crescente Tendenza degli Infortuni: I dati degli Open Data INAIL evidenziano un aumento degli infortuni in Italia nei primi due mesi del 2024, con 92.711 denunce, segnando un aumento del 7,2% rispetto all’anno precedente. Anche i casi mortali sono in aumento, passando da 87 nel 2023 a 105 nel 2024, un incremento del 20,6%.
  • Situazione in Emilia-Romagna: La regione non è immune da questa tendenza all’aumento degli infortuni. Nei primi due mesi del 2024, gli infortuni registrati sono stati 11.820, con un aumento di 577 rispetto all’anno precedente. Anche i casi mortali sono passati da 8 a 9. Tuttavia, va notato che questi numeri potrebbero sottostimare la realtà, considerando i lavoratori non inclusi nell’Istituto e il lavoro sommerso.

Questi dati sollevano interrogativi cruciali sulla sicurezza sul lavoro e sottolineano l’urgente necessità di misure preventive più efficaci per proteggere i lavoratori.

Sicurezza e gestione dei rischi

Dal documento INAIL intitolato “Analisi dei rischi e problematiche gestionali connesse alle apparecchiature delle centrali idroelettriche” si evince che sarebbe d’obbligo per queste strutture avere “sistemi di sicurezza in grado di intervenire in caso di avaria ed evitando che fenomeni naturali o piccoli guasti possano provocare danni ai lavoratori o all’ambiente circostante”.

Nello specifico:

  • Panorama delle Strutture Idroelettriche: L’INAIL riporta che in Italia sono presenti oltre 500 grandi dighe con sbarramenti superiori a 15 metri e/o con invasi superiori a 1 milione di metri cubi, oltre a circa 10.000 piccole dighe. Sottolinea l’importanza di dotare tali strutture di sistemi di sicurezza in grado di prevenire danni ai lavoratori e all’ambiente circostante in caso di avarie o fenomeni naturali.
  • Focus sulle Centrali Idroelettriche: Il documento si concentra sui rischi e le problematiche gestionali legate alle centrali idroelettriche, evidenziando che queste presentano rischi simili a quelli delle grandi attività industriali, oltre a rischi specifici legati alla loro attività.
  • Funzionamento delle Centrali Idroelettriche: Viene descritto il processo di sfruttamento dell’energia idroelettrica, che inizia con la raccolta delle acque in un bacino artificiale grazie a una diga, seguito dal trasporto delle acque in turbine attraverso una condotta forzata. Si sottolinea l’importanza del filtraggio delle particelle e del controllo del flusso dell’acqua tramite saracinesche e sistemi idraulici. La rotazione delle turbine è regolata da cuscinetti, regolatori e freni, mentre sistemi di raffreddamento ad aria forzata evitano il surriscaldamento delle parti in movimento e sotto tensione.
  • Struttura Generale delle Centrali Idroelettriche: Il documento illustra lo schema generale delle centrali, che comprende un bacino di accumulo, uno sbarramento, una condotta forzata, una centrale di produzione dell’energia e una stazione di trasformazione dell’energia. Si evidenzia l’importanza del monitoraggio continuo del bilancio idrogeologico del bacino, delle condizioni geomorfologiche e dell’accumulo di sedimenti, specialmente per i bacini montani.

Questo documento offre una panoramica delle sfide e delle procedure necessarie per garantire la sicurezza e il corretto funzionamento delle centrali idroelettriche.

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