Secondo il rapporto OMS “Valutazione globale e regionale della violenza contro le donne: diffusione e conseguenze sulla salute degli abusi sessuali da parte di un partner intimo o da sconosciuti”, la violenza contro le donne rappresenta “un problema di salute di proporzioni globali enormi”. Il rapporto, infatti, analizza i dati sulla diffusione della violenza femminile a livello globale, inflitta sia da parte del proprio partner, sia da sconosciuti. L’abuso fisico e sessuale è un problema sanitario che colpisce oltre il 35% delle donne in tutto il mondo ed è proprio il partner ad infliggere la violenza nel 30% dei casi.
Violenza di genere: la situazione in Italia
La violenza sulle donne, nel contesto italiano, si è acuita proprio durante il lockdown: secondo i dati Istat, le chiamate al numero verde 1522 sono state 5.031, ossia il 73% in più sullo stesso periodo del 2019. Le vittime che hanno chiesto aiuto sono 2.013 (+59%). Nel 60,6% dei casi le chiamate arrivano tra le 9 e le 17; quelle durante la notte e la mattina presto, solitamente in numero minore, hanno raggiunto il 17,5% (sempre durante il lockdown). Il 45,3% delle vittime ha paura per la propria incolumità o di morire; il 72,8% non denuncia il reato subito. Nel 93,4% dei casi la violenza si consuma tra le mura domestiche, nel 64,1% si riportano anche casi di violenza assistita.
Il lavoro dei centri antiviolenza italiani continua e il report realizzato dalla rete Dire (Donne in rete contro la violenza) dal 2 marzo al 5 aprile 2020 afferma che sono circa 2.867 le donne che hanno chiesto aiuto di cui 806 (28%) non si erano mai rivolte prima ai centri antiviolenza della rete. Rispetto ai contatti “usuali”, in questo periodo (meno di 1 mese) ben oltre 1.200 donne in più si sono rivolte ai centri, con un incremento sulla media mensile del 2018 pari al 74,5 per cento. Il Cadom (Centro aiuto donne maltrattate di Monza) segnala che di norma le donne “nuove” che si rivolgono ai centri rappresentano il 78% del totale, ma durante il periodo di lockdown sono state soltanto il 28%, mentre le donne allontanate da casa sono state davvero poche, sia a livello locale, sia a livello nazionale. La rete Dire parla di numeri piccolissimi: circa il 5% ha richiesto ospitalità.
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Un aiuto dalla floriterapia
In questo clima così difficile, in cui la violenza di genere è diventata sempre più un problema rilevante, vi è la possibilità di agire con la floriterapia: Essenze Floreali come quelle di Bach e Australiane hanno lo scopo di riportare in equilibrio emotivo la persona. Inserire la floriterapia in un percorso di sostegno psicologico può essere determinante nella rielaborazione dei traumi e dei vissuti emotivi di tipo dipendente o autodistruttivo, come accade negli episodi legati alla violenza di genere.
La scarsa autostima, per esempio, è uno degli item principali che coinvolgono le donne colpite da violenza: le donne con bassa autostima sono più vulnerabili poiché dipendono maggiormente dal feedback e dalle conferme altrui, reagendo in modo peggiore agli stressor ambientali e del partner. Da recenti ricerche si dimostra che chi subisce violenza ha minor autostima rispetto a persone che non ne sono coinvolte, ma è altrettanto vero che bassi livelli di autostima espongono i soggetti a maggior rischio di subire violenze o ad entrare in relazione con individui che reiterano copioni violenti.
Alti livelli di depersonalizzazione ed esaurimento emotivo (dato da violenze subite) risultano associati a bassi livelli di autostima, mentre un alto livello della stessa risulta quasi un meccanismo protettivo nei confronti di se stessi, una sorta di “prendersi cura del proprio sé”, al di là dei giudizi e delle manipolazioni altrui. Inoltre, sviluppare un locus of control interno, può guidarci in scelte basate sulla fiducia in noi stessi, aiutandoci maggiormente nel vagliare le relazioni giuste e soprattutto sane.
A questo proposito ci viene in aiuto proprio la Floriterapia, partendo da ciò che scrisse Edward Bach sul tipo psicologico Larch: Larch è il soggetto che si considera inferiore alle persone che lo circondano, sentendosi meno capace degli altri. Si aspetta di fallire e sente che non raggiungerà il successo, quindi non rischia né si sforza di riuscire nella vita.
Larch, Wild Rose e Willow
L’essenza floreale corrispondente al tipo psicologico Larch è un ottimo rimedio in chi ha bassa autostima poiché lavora sul senso di fallimento e inutilità che la donna può aver maturato nel tempo, magari a causa di aspettative deluse o insuccessi nella sua vita sentimentale e nei suoi legami intimi. L’essenza Larch lavora anche sull’eccessiva attenzione che la persona ha verso i risultati, trascurando il “processo” come percorso per apprendere le cose, aiuta ad accettare le critiche come percorso di crescita personale, porta a sciogliere i blocchi legati alla pretesa egoica, ovvero della personalità.
Conduce l’individuo a sciogliere il timore del giudizio e il desiderio continuo di confronto col mondo esterno (si può associare al punto Luo SI7, un punto di agopuntura che aiuta la donna a superare la propria rigidità interiore, legata ad una condizione di violenza subita e perpetrata nel tempo). Larch e Wild Rose sostengono la persona senza energia, che si lascia andare, gettando la spugna rassegnata. L’Essenza Wild Rose ci insegna a vivere la vita e a non rinunciare ad essa per paura di soffrire, permanendo in situazioni di minaccia e violenza. Willow, invece, aiuta l’individuo ad uscire dalla condizione di vittima, lavora sul processo decisionale interrompendo il circolo vizioso dell’autocommiserazione, stimolando la persona ad avere maggior responsabilità della propria situazione, aiutandola ad uscire dal copione che la porta all’autodistruzione.
Self-Confidence
Altro rimedio interessante è Self-Confidence, rimedio della Floriterapia Australiana composto da Boab, Dog Rose, Five Corners, Southern Cross, Sturt Desert Rose. Questa miscela aiuta a sentirsi a proprio agio tra la gente e a risolvere, a livello subconscio, la considerazione negativa di se stessi. Consente inoltre di elaborare i sensi di colpa dati da azioni passate o subite (spesso le vittime si sentono in colpa per violenze che hanno subito ingiustamente e che non dipendono dalla loro responsabilità individuale).
La persona, grazie alla miscela, viene indotta ad assumersi la piena responsabilità delle situazioni in cui è coinvolta, maturando la sana consapevolezza di poter creare gli eventi desiderati nella propria vita, acquisisce forza in se stessa, sentendosi maggiormente capace di uscire da relazioni “tossiche”,amando maggiormente se stessa.
Floriterapia italiana
La Floriterapia Italiana creata da Giovanna Tolio utilizza Pontetilla per problemi di disistima, inadeguatezza e svalutazione di se stessi. Pontetilla lavora sulla valorizzazione del proprio sé, applicato sul terzo chakra (Manipura) lavora sulla frustrazione che può essere somatizzata a livello dello stomaco, interessante inoltre il colore giallo del fiore, che richiama l’attenzione sull’uso della ragione attraverso la consapevolezza dell’imparzialità e della neutralità. Pontetilla stimola il nostro potere personale, il potere di decidere di amarsi e credere nella propria capacità di rispettare se stessi.
Il Fiore di Bach Centaury sostiene la persona nello schermarsi dalle continue esigenze del mondo esterno, aiuta nell’autoaffermazione, nel porre un limite che porta alla centratura del proprio sé, smettendo di essere lo “zerbino” altrui, ma conservando la qualità del servizio e la disponibilità verso i bisogni degli altri (qui è molto utile lavorare con Centaury e Larch associati al punto di agopuntura Luo HT5, legato proprio a questa tematica emozionale).
Altro rimedio protettivo che sostiene la donna che sta lavorando sul proprio vissuto emotivo legato a violenze subite è Alloro, rimedio della Floriterapia Italiana che “scherma”, avvolgendo la persona in un “velo” protettivo, energizzante e attivo nel combattere le presenze tossiche, dannose. Alloro, inoltre, fornisce protezione energetica alla persona, schermandola dall’esterno e dalle continue richieste che la persona subisce dall’ambiente, favorendone il suo adattamento attraverso la maturazione di un equilibrio solido.
Resilienza e autoefficacia sono gli items che richiedono maggior lavoro e attenzione nel percorso che la donna segue, al fine di uscire dalle relazioni che la rendono vittima di violenza: la miscela di Fiori Australiani Ottimismo (composta da Wahlenbergia Species, Adansonia, Gibbosa, Blandfordia Nobilis, Styphelia Triflora, Philotheca Salsolifolia, Xanthosia Rotundifolia, Acacia Terminalis, Actinotus Forsythii) è adatta in queste situazioni: porta la persona con timori di perdita, di incapacità e forte pessimismo (per la violenza subita) a godere della bellezza del presente attraverso il percorso di cura intrapreso, la aiuta ad assumere fiducia e speranza in un futuro migliore.
Consente alla persona di sviluppare apertura mentale, che permette di godere dell’abbondanza che il futuro ha in serbo sempre, per ognuno di noi, sostiene la persona verso una nuova visione legata alla speranza e al cambiamento.
Gentian
Il Fiore di Bach Gentian lavora sui propri limiti, aumentando la fede nella vita, aiutando la persona a maturare una visione ottimistica anche se non si vedono subito i risultati. Questo fiore può aiutare anche nei casi di depressione reattiva data da vissuti legati ad aggressività e abusi subiti. La mente del tipo Gentian inserisce dubbi e pone continuamente limiti invece di vedere le possibilità, la donna vittima di soprusi “perde la visione d’insieme”, sviluppando una forte depressione reattiva, pone resistenza verso le cure, verso la psicoterapia, desistendo facilmente di fronte alle difficoltà.
Scleranthus
Un Fiore di Bach molto interessante è Scleranthus: dona centratura, flessibilità, versatilità; favorisce l’adattamento interno, evitando la dispersione energetica ma favorendo il coping personale anche nelle situazioni più difficili. Aiuta la donna a mantenere la decisione di tagliare legami dannosi, portandola verso la stabilità interiore. Importante è altresì valutare la percezione della responsabilità personale nella gestione delle emozioni: la vittima di violenza spesso sviluppa maggiormente sensi di colpa o sensazione di vergogna per la situazione che sta vivendo e che fatica a gestire emotivamente. Spesso intervengono anche gli aspetti più inconsci: la persona, trovandosi a vivere una situazione destabilizzante a livello emotivo, richiama alla mente traumi passati che, associandosi al vissuto presente difficile, la portano ad apatia o ansia e panico.
Pine, Crab Apple e Star of Bethlehem
Le Essenze Floreali (di Bach) Pine, Crab Apple e Star of Bethlehem ci sostengono nel percorso: si possono associare oppure se ne può scegliere una, definita come prioritaria. Pine stimola l’amore per se stessi, ci permette di perdonarci senza autopunirci, lavora sull’aspetto karmico e archetipico del “non merito”: tema approfondito da Jung quando descrive l’inconscio collettivo come un contenitore psichico universale, che dentro sé conserva forme e simboli che si manifestano indistintamente in tutte le epoche e culture. L’inconscio collettivo viene definito anche come la struttura psichica dell’intera umanità ed emerge in ogni singolo individuo attraverso l’istinto, l’esperienza, i traumi, la percezione di “merito”-“non merito” e la cultura condivisa. Pine dunque stimola la “liberazione spirituale e mentale” della persona, insegnandole che merita l’amore e che, l’errore, è solo un modo per apprendere e non un elemento da vivere come colpa. Lavora anche sulla percezione di debito inestinguibile e sulla sensazione di essere indegni di fronte alla gioia che la vita sa donare.
La donna maltrattata, spesso, ha bisogno di sciogliere questi aspetti psicologici, legati a traumi profondi e spesso inconsci. Crab Apple insegna a non vivere la propria parte oscura come macchia, a non vergognarsi: sostiene la purificazione individuale migliorando il rapporto con la materia, col proprio corpo, eliminando la percezione di sentirsi sporchi o impuri, soprattutto dopo aver subito violenze sessuali fisiche ma anche psicologiche. Star of Bethlehem aiuta a sostenere la persona nell’integrazione del dolore dato da traumi non risolti, da blocchi interiori di fronte al dolore che viene “trattenuto” e “represso” senza essere metabolizzato. Sostiene l’individuo in caso di torpore mentale aiutandolo nella partecipazione individuale alla vita, nel voler ricominciare.
Le tre Essenze sostengono la persona nel vivere il proprio vissuto di violenza senza sensi di colpa, accettando l’errore come percorso di crescita, senza vergogna, elaborando i traumi non risolti ed integrando il dolore in un percorso d’evoluzione personale. Le Essenze ci sostengono nel focalizzare l’attenzione sugli aspetti positivi della vita, sviluppando una comunicazione efficace (nel caso in cui la tematica continui a ripetersi si può associare Chestnut Bud, utile nei soggetti che continuano a ripetere lo stesso errore, oppure Honeysuckle, adatto a chi, avendo paura di crescere, è bloccato nel procedere della vita e del suo fluire, è bloccato nell’evento traumatico passato).
Floriterapia: altre essenze
Altre Essenze importanti sono Heather, che aiuta a migliorare l’empatia nel percorso psicoterapeutico e naturopatico, Mustard che riduce la sensazione di mancanza “di senso” nel percepire la propria esistenza e Clematis, che ci sostiene nello sviluppo della presenza consapevole, per vivere nel qui ed ora, nell’adesso. A tutte queste Essenze possiamo associare Walnut, Fiore deputato alla trasformazione, alla determinazione nel cambiamento e all’incremento dell’adattabilità in situazioni nuove. Per le emergenze (ansia, attacchi di panico, shock emotivi e fisici) si può utilizzare Rescue Remedy (composto da Star of Bethlehem, Rock Rose, Impatiens, Cherry Plum, Clematis), ottimo per mantenere calma, presenza, ridurre le paure, non perdere il controllo e permettere alla persona di elaborare gli eventi, evitando di farli diventare traumi.
Nella Floriterapia Italiana di Giovanna Tolio si utilizza il Rimedio Floreo (composto da Alloro, Limone, Mandorlo, Pioppo Nero, Rosmarino): esso lavora su traumi fisici e psichici, shock, incidenti, lesioni e destabilizzazione emotiva. Il rimedio dona calma, dà sostegno apportando equilibrio interiore. Nella Floriterapia Australiana di Ian White si usa la miscela Emergency (composta da Angelsword, Dog Rose of the Wild Forces, Crowea, Fringed Violet, Grey Spider Flower, Sundew e Waratah) per qualsiasi sconvolgimento emozionale o fisico, allevia paura, panico, stress mentale e fisico, tensione nervosa, dolore. Se necessario il rimedio può essere assunto ogni 10-15 minuti (7 gocce sotto la lingua), finché la persona non si senta meglio, la miscela può essere anche aggiunta alle pomate. Altro rimedio di Floriterapia Australiana di grande interesse è la miscela Transition, (composta da Lysiphyllum Cunninghamii, Callistemon Linearis, Patersonia Longifolia, Parmelia, Prosantera Stratiflora), utile in tutti quei casi di difficoltà nell’accettare i cambiamenti fisici ed emotivi che la vita ci propone, dona la capacità di essere aperti al cambiamento (sviluppo di una condotta resiliente), accettando il percorso di crescita personale (esperienza) come modo per evolvere interiormente.