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Anno nuovo: per i nuovi propositi spolveriamo la saggezza di un tempo

Anno nuovo: per i nuovi propositi spolveriamo la saggezza di un tempo

Eccoci ad un nuovo inizio, tutte le feste sono oramai alle spalle e siamo pronti e carichi (chi più, chi meno), ognuno sicuramente con qualche idea nuova da sviluppare o da provare per questo 2023 entrante.

Un ottimo modo per cominciare il nuovo anno è proprio quello di trovare dei nuovi propositi attingendo dalla culla della cultura, dal passato che insegna sempre, che è la nostra base, e ci riporta sempre là, dove possiamo capire i nostri errori ed andare avanti rinnovati nello spirito.

Gli antichi Greci avevano rappresentato nell’Olimpo, come modello di orientamento, per tutti i sentimenti e le varie virtù e passioni terrene e umane, gli dei: Apollo per la bellezza, Atena per la sua intelligenza, Zeus per il potere, Ares per l’aggressività ed infine Dionisio per la follia.

Oggi non abbiamo più i miti, ma a loro spesso ci troviamo come termine di paragone, a loro sappiamo di dovere qualcosa quando parliamo di tutta la gamma di sentimenti che l’uomo è capace di provare.

Guardiamo, quindi, alla Grecia, come alla culla della cultura e radice della filosofia, che non è solo amore per il sapere ma un vero esercizio di critica aperta e mai ferma e uguale a se stessa. Non c’è un sapere solo che la riguarda, infatti, ma è un modo di affrontare e vivere la vita.

Vita come ricerca inesauribile e cura attenta ai nostri pensieri ed idee: la ricerca di cui parla Socrate.

Socrate, maestro di Vita

“Finché ho fiato e sono in grado di farlo io non smetterò di filosofare”.

Nel presentarsi e dirsi filosofo, Socrate si distingue da tutti glia altri del suo tempo, ammettendo e ribadendo con forza di non essere un sapiente, al contrario di molti filosofi suoi colleghi – o anche categorie diverse, come sacerdoti e tutti gli altri uomini convinti delle loro opinioni. Socrate ricerca il sapere, ricerca la verità non assoluta, promuove e si fa pioniere, nel suo secolo, del vero senso della ricerca, lo coltiva pensando sempre di non poter mai arrivare ad un solo senso.

Mette alla prova tutto e tutti, verifica le opinioni di altri cercando dei validi argomenti a sostenerli, offre obiezioni per far sì che siano testate le conoscenze o ciò che si crede di conoscere. La filosofia per lui fa questo, come ci dice anche un suo estimatore come lo scrittore e filosofo anch’egli Umberto Galimberti: crea delle connessioni e deve collegare delle informazioni le une alle altre, creando nessi da cui poi nascono le vere conoscenze. Ovviamente tutti hanno delle idee o opinioni su svariati argomenti, ma la differenza la fa solo chi ha valide argomentazioni che possano sostenere le proprie tesi. Si deve essere sicuri avendo fatto ricerca, possedendo quindi una fonte certa a cui riferirsi.

Le perle di saggezza di Socrate: un faro che dal passato illumina il futuro

Ciò che Socrate porta aventi è possibile trovarlo nella Apologia che scriva Platone, suo allievo, dove il filosofo cerca di difendersi davanti ad un tribunale, quello di Atene, dopo essere stato accusato di aver tentato di sviare i giovani Greci ateniesi dalla ligia condotta e di averli corrotti. “Corrotti” solo per aver acceso in loro la luce del voler conoscere. Il sapere, la conoscenza, la voglia di non ridurre mai il proprio sapere alla superficie appresa.

Punto cardine del Messaggio di Socrate è il vivere filosofando, ovvero il vivere sempre e comunque con dei dubbi aperti, dei punti di domanda e spirito vivo e critico dinanzi a ciò che ci capita, in ricerca continua e mai pieni del nostro sapere, aperti alla creazione del nuovo.

Socrate diceva: “Non è forse ignoranza, anzi la più riprovevole, l’essere convinti di sapere le cose che invece non si sanno?”. Mai contare solo sul già detto, sul sentito dire, cercare di non fermarsi mai nella propria ricerca soprattutto quella interiore. Questa è la vera saggezza.

La ricerca del sapere e della saggezza

La spiritualità e interiorità di cui parla Socrate, il voler coltivare il pensiero, la saggezza, la verità e la cura della propria anima: questa la corruzione di cui fu accusato, con testuali parole a sua difesa: “Io vado intorno facendo nient’altro che cercare di persuadere voi, e più giovani e più vecchi, che non dei corpi dovete prendervi cura, né delle ricchezze né di alcun altra cosa prima e con maggior impegno che dell’anima, in modo che diventi buona il più possibile , sostenendo che la virtù non nasce dalle ricchezze, ma dalla virtù stessa nascono le ricchezze e tutti gli altri beni degli uomini”.

Socrate evidenzia completamente il suo spirito ed il suo dono, missione di dover e voler aiutare le persone a coltivare il meglio di sé. Un maestro di vita senza presunzione di esserlo realmente: “Io non sono mai stato maestro di nessuno. Ma se qualcuno desidera ascoltarmi mentre parlo e mentre svolgo la mia attività, giovane o vecchio che sia, questo non l’ho mai impedito”.

Gli insegnamenti di Socrate

Insomma, Socrate non si riteneva un maestro né una fonte di saggezza, pur creando intorno a sé folle di giovani che in lui vedevano una guida spirituale di vita, di ricerca e di sapere. Un uomo dall’animo puro che tre fondamentali punti teneva a diffondere tra chi voleva seguirlo (tra di essi Platone, che all’anima dedicò vita e studi), le idee come guida per la nostra educazione, se si vuol capire la realtà, spirito verso il corpo ed i futili piaceri:

1.     Vivere per l’uomo è vivere secondo la coerenza delle sue dottrine.

2.     Nessuno detiene la verità assoluta, ma non per questo vanno seguite le opinioni di tutti, ma solo di chi sa e chi può aiutarci a migliorare realmente.

3.     Non bisogna tenere conto del vivere in quanto “pratica del vivere”. Mai dimenticare la virtù e la giustizia che contraddistinguono il senso della nostra anima.