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ALZHEIMER : LUCE E OMBRE DI UNA PATOLOGIA ANCORA SCONOSCIUTA

ALZHEIMER : LUCE E OMBRE DI UNA PATOLOGIA ANCORA SCONOSCIUTA

INTRODUZIONE

La malattia di Alzheimer e’ una patologia neurodegenerativa  che si sviluppa soprattutto in eta’ senile che comporta una graduale perdita  delle cosidette facolta’ cognitive; di norma si manifesta con una certa prevalenza oltre i 60 anni in soggetti femminili.

La sintomatologia svaria dalla perdita di memoria,  difficolta’ all’ orientamento , difficolta nell’ organizzazione delle varie attivita’ fino ad arrivare al disturbo della parole . questa sintomatologia rientra in quella fase definita come “ prodromi”, cioe’ segno o indizio che precede il manifestarsi di un fatto, fino ad arrivare alle condizioni estreme  relative all’ isolamento sociale , alla perdita di memoria e , infine, disturbi legati  alla sfera comportamentale .

IMPORTANZA DELLLA CURA E DELLLA PREVENZIONE

Studi recenti effettuati in America hanno portato alla scoperta e all’ azione benefica di un farmaco che riesce ad agire in maniera efficace rimuovendo i depositi cerebrali di amiloide (classe di proteine insolubili), in Europa il discorso viene affrontato ancora come fase di sperimentazione.

In questi termini non si intende come cura la semplice somministrazione di una terapia farmacologica ma, ad esempio, il supporto psicologico al paziente  e ai famigliari mira all’ accettazione nella fase iniziale della patologia e al caregiver il saper affrontare al quotidianita’.

Nell’ era digitale la stimolazione cognitiva risulta essere un valore aggiunto supportata da esercizi che permettono di potenziare e riabilitare la memoria , il calcolo, l’ attenzione , il riconoscimento, ecc.

L’ utilizzo dell’AI permette attraverso software dedicati ed installati su dispositivi quali tablet o smartphone di poterci lavorare per diverse ore durante la giornata e con l’ ausilio della telemedicina attuare dei percorsi finalizzati ad ottenere l’ autonomia .

Un ‘ altra forma di aiuto viene indicata attraverso i gruppi di auto –aiuto  dedicati ai famigliari dei malati dove si trovano come guide gli psicologi o gli educatori per dare consigli e/o suggerimenti  per affrontare la routine.

“L’iniziative come l’Alzheimer Cafè, un progetto partito all’inizio del 2017 a seguito di un protocollo d’intesa firmato dall’Associazione Felice Mente Segui L’Onda, gli Istituti Clinici Zucchi e l’Amministrazione Comunale del Comune di Carate Brianza” ha permesso nel corso degli anni , in forma gratuita , di creare stimoli alla socializzazione attraverso forme artistiche quali la danza , la musica e l’ arte .

La medicina narrativa puo’ essere di supporto a queste attivita’ come sviluppo di un percorso clinico- assistenziale basato sul vissuto delle singole emozioni personali; attraverso la visione di film o la lettura di libri si invitano i presenti a scavare nelle loro emozioni , sensazioni per far superficializzare la parte piu’ intima di ogni singolo individuo.

PREVENZIONE , DIETA , SOCIALIZZAZIONE

La frequentazione nei centri diurni o, luoghi similari come le comunita’, porta il paziente ad una maggiore  socializzazione ed inclusivita’ nell’ ambito societario di oggi, in questi contesti l’ individuo si sente protetto e circondato da affetti e solidarieta’ quasi familiari; la senilita’ va affrontata nel migliore modi possibile controllando il regime dietetico-alimentare associata ad una sana forma fisica.

L’ auspicio che si puo’ fare per queste persone e’ quello relativo ad una grande scoperta farmacologica , alla prevenzione e all’ inserimento sempre piu’ agevolato di questi malati.

CONCLUSIONE

Come abbiamo ribadito fino ad ora il percorso clinico che riguarda le persone affette da questa serie di disturbi puo’ essere meno travagliato, non solo grazie all’ aiuto della farmacologia ma, anche , nella cure della persona e della sfera sociale.

Abbiamo speso parole di un certo peso specifico per testimoniare che attraverso la socializzazione , l’ inclusione e la prevenzione si possono fare passi da gigante. Il futuro e’ proiettato nella sensibilita’ sempre maggiore da parte dei centri diurni , delle comunita’ affinche’ le persone possano vivere il senso dell’ accoglienza e sviluppare affetti ed emozioni come quelle che quotidianamente vengono vissute all’ interno di un contesto famigliare.