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Come orientarsi nel mondo del lavoro e scrivere un CV efficace

Come orientarsi nel mondo del lavoro e scrivere un CV efficace

Nel nostro Paese a dicembre 2022 il tasso di disoccupazione risultava essere del 7,8%. Questo significa che in Italia ci sono 1,96 milioni di disoccupati. Il 22,1% è rappresentato da giovani e, nello specifico, 1 su 5 non riesce a trovare lavoro (dati Istat).

Dalle stime fatte, il tasso di disoccupazione nel 2023 salirà al 9,4%. In particolare, dopo la pandemia molte attività commerciali, ma anche studi professionali, sono stati costretti a chiudere.

Quali sono, allora, le prospettive per chi si affaccia al mondo del lavoro?

Emerge da alcune analisi di mercato che nel 2023 ci saranno profili più richiesti di altri, appartenenti a settori ritenuti maggiormente in espansione.

I grandi centri di smistamento dei colossi dell’e-commerce continuano ad aprire. Il settore della logistica, pertanto, deve essere quanto più possibile snello.

Figure richieste sono, infatti, magazzinieri e addetti all’assistenza clienti. Lo stesso vale per le aziende manufatturiere che hanno bisogno di operai specializzati addetti alle macchine.

Per quanto riguarda il settore sanitario, soprattutto per il momento storico legato alla pandemia, sono richieste figure professioni quali infermieri, OSA e OSS.

Molto ricercate sono poi le professioni legate al web e le cosiddette professioni del futuro:

  • Machine Learning Specialist;
  • E-commerce Manager;
  • Big Data Scientist;
  • Cloud Architect;
  • Growth Hacker;
  • UX Designer;
  • Esperti in gestione dell’Intelligenza Artificiale;
  • Cyber security specialist;
  • Ingegnere robotico.

Il dato interessante è che non sempre bisogna avere una laurea o un titolo di studio altamente specialistico. Tra i non laureati, infatti, ci saranno i:

  • Social media manager;
  • Copywriter;
  • Sviluppatori Java;
  • E-Commerce Manager;
  • Web designer;
  • lavori nel settore immobiliare;
  • lavori nelle poste e assicurazioni.

Nel settore energetico la richiesta si concentrerà in particolare su tecnici alla produzione di energia elettrica, addetti ai controlli chimici e conduttori di impianti di recupero e riciclaggio dei rifiuti e trattamento e distribuzione acque. Le industrie della logistica del comparto avranno invece necessità di un numero altrettanto considerevole di figure come addetti alla logistica, controllori del traffico aereo, navale e ferroviario e conducenti di mezzi pesanti. Tale settore, quindi, muove un indotto decisamente importante.

Accanto alle figure menzionate, ci sono poi quelle di tutti gli altri settori, frutto di ricerche di selezione specifiche e che rispondono ai bisogni di un determinato momento per sostituire risorse venute meno.

Scrivere un CV efficace

Per trovare collocazione nel mondo del lavoro è fondamentale partire dalla preparazione di un buon curriculum, che deve essere efficace, ovvero in grado di produrre l’effetto voluto dal candidato in chi lo legge.

Innanzitutto nella parte iniziale deve contenere tutte le informazioni personali e i dati di contatto. Bisogna inserire la residenza, ma anche il domicilio, se è diverso. Questo è importante perché apre alla possibilità di essere chiamati sia nella zona in cui si risiede ma anche in quella in cui si è domiciliati. Oltre al numero di telefono, si deve inserire l’indirizzo e-mail e, se si possiede, quello PEC.

Altro dato importante è la data di nascita. In una selezione si può preferire una persona più giovane, in altre una più matura. Poiché quando si risponde ad un annuncio non si sa quali dinamiche intrinseche ci possano essere, è preferibile che tale dato sia riportato.

Bisogna, infine, indicare se si ha la patente e di quale tipo. Determinate figure, soprattutto in ambito commerciale, devono spostarsi sul territorio e l’autonomia alla guida diventa un dato fondamentale.


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Mettere in risalto il proprio profilo

Il secondo step è quello delle esperienze professionali. Per chi ha un profilo eterogeneo, cioè ha più titoli e ha ricoperto più incarichi lavorativi, sarebbe opportuno inserire inizialmente una sorta di specchietto del proprio profilo professionale.

Se, ad esempio, si è professionisti, inserire l’abilitazione alla professione e i settori in cui si è esperti sia per titolo e sia per esperienza acquisita. Lo stesso vale per tutte le altre figure professionali. In tal modo il selezionatore potrà già capire con chi ha a che fare e potrà fare una prima veloce scrematura. Le esperienze professionali devono essere riportate in ordine cronologico e dovranno contenere informazioni essenziali, ovvero la posizione ricoperta e le mansioni specifiche. Non bisogna inutilmente dilungarsi, ma allo stesso tempo riportare dati preziosi che possono fare la differenza. Se sono state fatte esperienze formative come tirocini e stage bisogna inserirli seguendo lo stesso criterio.

Per quanto riguarda l’istruzione e i titoli in possesso sarebbe opportuno partire sempre da quelli che danno al candidato una configurazione specifica, ad esempio Corsi di formazione, Master, Corsi di perfezionamento, Qualifiche professionali. In seconda battuta il tipo di Laurea e/o il Diploma.

Nel primo caso è superfluo menzionare tutti gli esami sostenuti, ma opportuno specificare le aree tematiche. È utile inserire il titolo della tesi e se per essa c’è stata la pubblicazione o riconoscimenti specifici. Questo è importante, soprattutto, per i neolaureati senza esperienze di lavoro. Sia per le Lauree che per i Diplomi, bisogna specificare il nome dell’Università o della Scuola, la data e il voto di conseguimento.

L’ultimo step riguarda le Competenze personali, sia legate alle lingue conosciute, sia alle conoscenze informatiche, ma anche a quelle comunicative, organizzative e gestionali. Si tende spesso a sottovalutare questa parte e ad inserire informazioni generiche. Il selezionatore esperto, invece, legge con attenzione tutto il cv e si sofferma su questa parte perché lascia capire come il candidato descrive se stesso. Se si afferma di avere capacità relazionali o comunicative bisogna anche spiegare brevemente il perché.

Alla fine del CV non bisogna mai dimenticare di inserire l’autorizzazione al trattamento dei dati personali e la propria firma.

Essere lineari e precisi e redigere un buon CV non garantisce di ottenere il lavoro per cui ci stiamo candidando, ma aiuta a fare in modo che il nostro curriculum sia preso quantomeno in considerazione e ci faccia entrare a far parte della rosa di candidati potenzialmente adatti ad una ricerca specifica.