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Rodolfo
Lisi
Docente di scienze motorie e posturologo. Autore di 14 libri sullo sport, Lisi si occupa di tematiche inerenti la salute e il benessere.
è caratterizzata da un’alterazione morfologica del tronco causata da una curva<br />laterale della colonna vertebrale. Tale alterazione, reversibile e autocorreggibile, compare quando il soggetto assume posture in carico, mentre<br />scompare totalmente o si riduce quando lo stesso soggetto assume posture<br />fuori carico. Questo tipo di condizione rientra nelle cosiddette scoliosi<br />funzionali. L’attitudine scoliotica può determinarsi a causa di ipometria (o eterometria) degli arti inferiori, stati infiammatori muscolari, dolore vertebrale<br />e/o muscolare, alterazioni di tipo posturale. </p>
<p><strong>2.Zainetto e problematiche vertebrali</strong></p>
<p>C’è da notare che, per quanto non sia ottimale esporre un rachide in accrescimento a sovraccarichi, il tempo reale di tale esposizione è minimo (casa-autobus o automobile-scuola e ritorno) e, da un punto di vista strettamente scientifico, ci si dovrebbe domandare perché, se tutti i bambini portano gli zainetti, solo alcuni sviluppano scoliosi evolutive. D’altra parte, bisognerebbe dimostrare che l’incidenza della deformità vertebrale in questa popolazione è differente, e maggiore, rispetto a quella di una popolazione analoga per età e sesso non esposta allo stesso sovraccarico. Tuttavia, è evidente che lo zainetto può provocare stiramenti ed effetti di tipo contusivo nel momento in cui i bambini e i ragazzi, indossandolo in modo scorretto, saltano e compiono brusche accelerazioni o arresti improvvisi. Non si può infatti dimenticare che i muscoli, le articolazioni e le ossa sono sottoposti a carichi dipendenti dalla dinamica del movimento, ossia dall’effetto combinato delle masse corporee e delle relative accelerazioni (F = ma). Lo zainetto è una massa supplementare aggiunta a quella del corpo umano che, a parità di movimento (stessi valori di a), impone al sistema muscoloscheletrico carichi meccanici più elevati [F’=(m+mzainetto) a]. In tale contesto, la colonna vertebrale, essendo la struttura anatomica direttamente interessata dalla massa<br />aggiuntiva, risulta esposta a incidenze potenzialmente lesive. Tra l’altro,<br />anche quando i movimenti fossero eseguiti correttamente, i muscoli<br />dovrebbero lavorare più intensamente per garantire la stessa performance<br />(es.: camminare a una certa velocità) a causa dell’incremento del costo<br />energetico. L’effetto globale di questo nuovo stato “meccanico” è un<br />aumento generalizzato delle sollecitazioni a carico del sistema muscoloscheletrico. Dato che l’incremento delle sollecitazioni sul corpo umano<br />può risultare significativo anche per banali alterazioni del movimento, è<br />fondamentale controllare o evitare tutti i fattori che possano innescare<br />turbe motorie (peso eccessivo e posizionamento asimmetrico dello zainetto,<br />repentine decelerazioni o torsioni, urti, cadute) [Lisi, 2007; Lisi, 2018].</p>
<p><strong>Conclusione</strong></p>
<p>Saggini e Ridi (1994) sostengono che uno zaino di peso “<em>non superiore al 10% del peso corporeo sia sopportabile da soggetti in fase di accrescimento perché non implica reazioni dinamiche e muscolari compensatorie particolarmente gravose per la struttura corporea</em>”. Raimondi (1998), pur confermando i dati di cui sopra, ha constatato la possibilità di traumi muscolotendinei durante l’attività di accelerazione e di spinta nella corsa o nei salti con lo zaino in spalla.</p>
<p>Si può verosimilmente affermare che lo zainetto non possa assolutamente indurre o aggravare una deformità rachidea come la scoliosi. Tra l'altro, nel 90% dei casi, la scoliosi vera ha una etiologia (causa) sconosciuta. Si sconsiglia di utilizzare i classici zaini <strong>solo su una spalla</strong> e si caldeggia invece l'utilizzo di piccoli trolley o zaini con carrellino (alternando la movimentazione degli stessi prima con un arto, poi con l'altro) al fine di evitare possibili traumi articolari e tendinei nei soggetti in fase di crescita.</p>
<p><strong>Bibliografia</strong></p>
<p>Lisi, R. (2007). <em>Tennis e scoliosi, tutta la verità</em>. Roma: Lombardo Editore</p>
<p>Lisi, R. (2018). <em>La scoliosi nel tennis, tutta la verità</em>. Latina: Il Trifoglio Bianco</p>
<p>Saggini, R, Ridi, R. (1994). Zaino in spalla. <em>Sport & Medicina</em> 11(6): 47-52</p>
<p>Weinstein, SL, Ponseti, IV. (1983). Curve progression in idiopathic scoliosis. <em>Am J Bone Joint Surg</em> 65: 447-455</p>">