Il Presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, ha presentato oggi la trentaduesima edizione del “Rapporto annuale sulla situazione del Paese”, offrendo un’analisi dettagliata degli effetti dell’emergenza sanitaria sulla società e sull’economia italiana.
Istruzione: progressi e disuguaglianze
Il rapporto evidenzia un costante miglioramento nel settore dell’istruzione, ma persistono significative disuguaglianze sociali e territoriali. La percentuale di giovani tra i 25 e i 34 anni con un titolo terziario è aumentata notevolmente negli ultimi due decenni, raggiungendo il 29,2% nel 2022. Tuttavia, l’Italia resta indietro rispetto alla media europea, principalmente per la mancanza di corsi universitari biennali di natura tecnica.
Nonostante ciò, l’Italia si colloca a metà classifica tra Francia, Germania e Spagna per la percentuale di diplomati con laurea triennale o equivalente tra i 20 e i 29 anni. Tuttavia, è all’ultimo posto per quanto riguarda dottorati e specializzazioni.
Un dato preoccupante è il fenomeno della sovra-istruzione: il 34% dei laureati occupati svolge professioni che non richiedono il titolo di studio conseguito. Questa percentuale è aumentata ulteriormente tra il 2019 e il 2023.
Le nuove generazioni e la vita quotidiana
Il rapporto analizza anche i cambiamenti nella vita quotidiana, con particolare attenzione alle nuove generazioni. L’uso di Internet tra i giovani di 16-24 anni è quasi raddoppiato negli ultimi vent’anni, raggiungendo il 97,6% nel 2023. Tuttavia, i giovani italiani mostrano ancora un ritardo nell’acquisizione di alcune competenze digitali rispetto ai coetanei europei.
Un tema centrale del rapporto è proprio l’innovazione e la digitalizzazione. La pandemia ha accelerato il processo di digitalizzazione in molti settori, dall’istruzione al lavoro, dalla sanità ai servizi pubblici. Tuttavia, il divario digitale tra diverse aree del Paese e tra diverse fasce di popolazione rimane un problema significativo. È necessario investire ulteriormente nelle infrastrutture digitali e nelle competenze digitali per garantire un accesso equo a tutti i cittadini.
Si osserva inoltre una diminuzione delle interazioni sociali in presenza tra i giovani e una minore partecipazione ad attività politiche e di volontariato. Al contrario, la partecipazione ad attività culturali e la lettura rimangono stabili.
Preoccupano il peggioramento degli indicatori di salute mentale tra i giovani, in particolare tra le ragazze, e l’aumento dell’eccesso di peso. Si registra anche una diminuzione del consumo giornaliero di alcol, ma un aumento di quello occasionale e fuori pasto. L’abitudine al fumo diminuisce, ma aumentano nuove forme di consumo di tabacco e nicotina, come la sigaretta elettronica e il tabacco riscaldato.
Mercato del lavoro e disuguaglianze economiche
Il rapporto sottolinea come l’emergenza sanitaria abbia avuto un impatto significativo sul mercato del lavoro. Nonostante una ripresa economica parziale, persistono forti disuguaglianze economiche.
I settori più colpiti dalla crisi, come il turismo e la ristorazione, hanno visto una lenta ripresa, mentre altri settori, come la tecnologia e la sanità, hanno registrato una crescita.
La disoccupazione giovanile rimane elevata, sebbene vi siano segnali di miglioramento rispetto ai picchi registrati durante la pandemia.
Salute e benessere
Il rapporto evidenzia anche l’importanza della salute e del benessere, con un focus particolare sugli effetti della pandemia sulla salute mentale. Oltre ai giovani, anche altre fasce della popolazione, come gli anziani e le persone con patologie pregresse, hanno subito un peggioramento del benessere psicologico. L’accesso ai servizi sanitari è stato compromesso durante la pandemia, ma si è assistito a un incremento dell’uso della telemedicina e dei servizi sanitari digitali.
Ambiente e sostenibilità
Il rapporto dedica una sezione all’ambiente e alla sostenibilità, evidenziando come la crisi sanitaria abbia portato a una temporanea riduzione delle emissioni di gas serra e dell’inquinamento, ma sottolinea la necessità di politiche a lungo termine per affrontare la crisi climatica. La transizione verso un’economia verde e sostenibile è vista come una delle principali sfide e opportunità per il futuro del Paese.
Coesione sociale e politiche pubbliche
Infine, il rapporto affronta il tema della coesione sociale e delle politiche pubbliche. La pandemia ha messo in luce la necessità di rafforzare il sistema di welfare e di adottare politiche più inclusive. Le disuguaglianze sociali ed economiche devono essere affrontate attraverso interventi mirati, che includano il sostegno alle famiglie, ai lavoratori precari e alle piccole imprese. È essenziale promuovere la parità di genere e l’inclusione delle minoranze per costruire una società più equa e resiliente.
Il “Rapporto annuale sulla situazione del Paese” offre quindi una panoramica complessa e articolata dell’Italia post-pandemica, mettendo in evidenza le sfide e le opportunità che il Paese deve affrontare. L’istruzione, il lavoro, la salute, l’innovazione, l’ambiente e la coesione sociale sono temi interconnessi che richiedono un approccio integrato e sostenibile per garantire un futuro prospero e inclusivo per tutti i cittadini.
Leggi anche:
Cotture alternative per risparmiare: strategie efficaci per ridurre le bollette di gas ed elettricità