Capita che i bambini ci sorprendano con comportamenti inadeguati, soprattutto nelle situazioni nuove, è naturale, non conoscono le modalità corrette. Diamo spesso per scontato che ci imitino, e invece dovremmo semplicemente anticipare loro qual è il comportamento giusto da tenere in quel contesto. Anticipare per prevenire.
Talvolta persistono atteggiamenti sbagliati che spiazzano gli adulti. Potrebbe essere un modo per comunicarci il loro disagio in quel contesto. Se escludiamo questa eventualità, ecco qualche suggerimento per districarsi al meglio.
Insegnare ai bambini a riflettere sulle conseguenze delle azioni
È possibile insegnare ai bambini a riflettere sulle conseguenze delle loro azioni già in età prescolare. Come fare?
- Osservare e ripetere l’osservazione
- Rilevare comportamenti apprezzabili
- Rilevare comportamenti sbagliati
- Stabilire relazioni tra il comportamento e l’età, le esperienze pregresse, il contesto.
In molti casi emergerà che il bambino non conosceva proprio come comportarsi, basterà mostrarglielo e apprezzare gli sforzi per adeguarsi
E se non bastasse quanto detto? Bisogna inibire il comportamento sbagliato e promuovere quello corretto, definendo in maniera specifica l’intervento.
- Riprendere insieme la situazione, ripassando verbalmente le fasi dell’accaduto
- Non giudicare
- Aiutare il bambino nell’analisi: azione-conseguenza
- Soffermarsi sulle conseguenze se sono state negative
- Se si tratta di reazioni sbagliate e frequenti, bisogna impegnarsi a trovare insieme modalità alternative per la stessa situazione
- Proporre modalità di comportamento nuove ed enfatizzare scenari diversi e positivi
- Sostituire l’uso istintivo del NO con spiegazioni operative su cosa sarebbe meglio fare
- Abituare i bambini ad avere sguardi positivi anche di fronte a possibili errori
INSIEME PER MIGLIORARE
L’adulto deve essere disposto a mettersi in gioco, riportando anche esperienze personali, per empatizzare e apparire non giudicante, in fondo tutti possiamo sbagliare! Si crea in questo modo un’alleanza per migliorare insieme.
Se il bambino è ancora piccolo, conviene indicare il comportamento adeguato, utilizzando proprio il verbo “è meglio fare così.” Se il bambino è più maturo, deve essere ricondotto sulla conseguenza della sua azione scorretta e stimolato a fare ipotesi per trovare soluzioni adeguate. L’ideale sarebbe che diventasse uno stile di intervento abituale.
È importante apprezzare anche solo l’ascolto del bambino, perché è già un buon inizio per ottenere risultati, l’adulto però deve essere disposto a dedicare molto tempo e attenzione
Deve rilevare con prontezza i comportamenti giusti appropriati, valorizzarli, enfatizzarli e condividerli, soprattutto se si agisce in una classe o in un qualsiasi gruppo. Cercare di attivare un processo virtuoso e soprattutto positivo. I bambini si abitueranno a riconoscere gli atteggiamenti attesi, cercheranno di riproporli, diffondendo cambiamenti positivi.
Insegnare le norme di comportamento a un gruppo, implica che la norma sia esposta in modo semplice e chiaro, proposta con fermezza e coerenza, sempre. I bambini ci guardano “di continuo”, la coerenza dei nostri interventi è più incisiva di molta retorica.
L’osservazione è indispensabile dove i comportamenti non adeguati risultino difficili da modificare. Ci permetterà di rilevare quali siano le variabili che incidono maggiormente e sarà così possibile agire sugli antecedenti per evitare il protrarsi di comportamenti sbagliati e interrompere un circolo vizioso negativo.
Se il bambino prende atto che certi comportamenti producono conseguenze negative, non vivrà la regola come un’imposizione esterna ma come la soluzione ideale, diventerà una scelta naturale e spontanea.