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UN PERCORSO A RITROSO DALLA GENITORIALITÀ ALL’INIZIO DI TUTTO: ATTRAVERSO IL PARTO ARRIVANDO ALLA GRAVIDANZA

Generalmente si inizia dalle basi, si parte dal principio per seguire un percorso in crescita e in salita, considerando un ordine cronologico; qui di seguito invece, con l’aiuto delle appassionanti e sagge parole di Giuliana Mieli e del suo testo, capovolgiamo il tutto per arrivare “alla fine del vero inizio”.

La psicologa, nonché autrice del libro “Il bambino non è un elettrodomestico“- Giuliana Mieli – Feltrinelli Editore ,  ci introduce alla tematica educativa con particolare  enfasi  tra le righe dei suoi concetti, sottolineando  come, da quando si diventa genitori, il tempo per compiere i propri doveri  e prendersi le proprie responsabilità Genitore non si nasce, si diventa… Sì, ma per scelta consapevole! – Diventa Assistente Infanzia (assistenteperinfanzia.it) di educatori sia davvero poco, repentino nel trascorrere. Genitori che educano affinché i figli apportino un reale cambiamento al mondo, crescere un bambino significa capire a fondo l’enorme responsabilità dietro la funzione genitoriale, la vera missione, il vero scopo dell’educazione. Il bambino, come afferma la psicologa, dipende dalle sue figure guida, mamma e papà come “fari nell’immenso mare” che è il suo cammino di vita.

Genitori come certezza e rassicurazione per un bambino, fondamentali per costruire l’impalcatura della sua personalità, che sarà, sì, unica ed indipendente poi dal nucleo familiare, ma certamente sostenuta da delle basi forti e sufficientemente capaci di consegnare dei solidi punti di riferimento durante il suo lungo “viaggio”. Un viaggio che comincia dall’idea di procreare, l’idea di concepire e volere diventare qualcosa di diverso: una mamma e un papà, che equivale già ad una reale presa di coscienza di ciò che avverrà più tardi.

Senza fretta ma con costanza riflessione e a piccoli passi, ci dice l’autrice, tutto avrà una sua evoluzione proprio come il parto, attraverso le sue fasi, viene già a mostrare: impegno, difficoltà, gioie, dolori e tanta passione. 

IL PARTO: UNA TRA LE ESPERIENZE PIÙ UNICHE E FUORI DALL’ORDINARIO

Giuliana Mieli, che è stata anche consulente per molti anni nel reparto di Ostetricia Violenza ostetrica e Ginecologia dell’Ospedale San Gerardo di Monza, dedica una ampia parte alla descrizione  del parto; quanto di più straordinario vive e affronta una mamma, una coppia, considerando certamente anche l’apporto e il sostegno amorevole che un papà può contribuire a dare.

Il Parto, simbologia di quello che poi, come su scritto, in là con il tempo, due genitori si troveranno a vivere nei confronti del loro figlio: sentimenti contrastanti tra gioie dolori, fatiche impegno e tanta soddisfazione, passando per crisi e riprese, tra dubbi e certezza senza tralasciare una fortissima e travolgente passione costante; un gioco di equilibri delicati ma allo stesso tempo forti e prepotenti. Il meccanismo del parto descritto nel teso succitato è così caratterizzato: attesa e paura, dolori e momenti piacevoli; prima che il bimbo nasca si intervallano e alternano tra emozioni opposte. Ci sono pause che sono perfettamente paragonabili agli alti e bassi che i genitori devono attraversare durante la crescita e lo sviluppo di un figlio.

Il Parto è dolore e felicità all’unisono, in un meraviglioso scontro ed incontro di emozioni contrastanti; tutto è soggettivo, ma in fondo una comune esperienza è proprio questa dicotomia emozionale che rende l’evento così eccezionale. Utilizza parole significative, a tale proposito, Giuliana Mieli: “Dolore e piacere si rincorrono, si equilibrano: considerare il parto soltanto una brutale esperienza di dolore è il segno di una incapacità a comprendere la profondità e la complessità emotiva di questo straordinario evento”.

Si rende onore ad una nuova vita e la gioia è immensa e incontenibile; dunque, non solo sofferenza ma attimi di puro piacere, appunto, che riempiono il cuore di orgoglio, si festeggia un evento indimenticabile. Una esperienza che è la base di un percorso forse costellato di incertezze, ma comunque colmo di positività, si accoglie il proprio bimbo o bimba, è l’inizio di una nuova vita e la fierezza, il senso di pienezza nel cuore, è senza dubbio un sentimento ben radicato.

LA GRAVIDANZA: UN INCONTRO AMOROSO CHE DARÀ ORIGINE AL “FUTURO”.

 La nostra autrice, nel suo testo, già citato sopra, include non solo la mamma nel vivere questa fierezza, ma anche il papà La Vita da Papà: Nascita di un Figlio e Tappe della sua Crescita è parte centrale e basilare, se riesce ad essere un sostegno che infonde coraggio; la figura del compagno è necessaria e di conforto in sala parto, il papà trasmette forza alla mamma ed è lì anche lui  pronto ad accogliere il suo piccolo/a. La mamma e il nuovo arrivato necessitano di protezione, una dolce amorevole custodia. Entrambi, all’inizio di tutto, hanno concorso a dar vita ad un nuovo “futuro” (“[…] E se è una femmina si chiamerà… Futura”. Lucio Dalla) e così che nella sala parto attendono con ansia quanto hanno contribuito a creare in una fase precedente.

Ecco come siamo arrivati alla procreazione, alla fase che generatrice: una unione di corpi che si amano, stretti fisicamente, ma soprattutto emotivamente coinvolti, insieme danno vita al puro amore che poi si realizzerà durante i nove mesi che seguiranno, durante la gravidanza.

La psicologa spiega come il periodo prenatale sia di fondamentale importanza; il corpo della mamma e l’embrione si fondono e convivono, complementari e necessari l’uno all’altra. La mamma sente il suo bimbo e i due loro cuori sono connessi; entrambi concorrono a creare un corpus di emozioni senza eguali. La gravidanza anch’essa può attraversare momenti difficili, ma è pur vero che si costruiscono le basi di un rapporto che dopo il parto sarà unico. Unicità, non solo perché si presenteranno soddisfazioni e giorni di letizia, ma perché riuscirà a mettere in discussione gran parte dell’interiorità di una mamma e di un papà suscitando pensieri nuovi, propositi differenti e la voglia di dare il meglio di sé, superando molto spesso anche il peggio di sé.

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