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Guida completa alla maternità obbligatoria 2024: come richiederla e quali sono le novità

La maternità obbligatoria è una tutela garantita alle lavoratrici dipendenti, che prevede un congedo dal lavoro per un periodo minimo di cinque mesi, distribuito tra il pre e il post parto, oppure a partire dall’arrivo di un bambino in famiglia in caso di adozione o affidamento. Durante questo intervallo, le neomamme percepiscono un’indennità corrispondente all’80% della loro retribuzione usuale, erogata dall’INPS.

Per il calcolo dell’indennità, è importante considerare i nuovi limiti stabiliti dall’INPS per il 2024, aggiornati in base all’incremento percentuale dei prezzi definito dall’ISTAT.

In questa guida, approfondiremo il funzionamento del congedo di maternità obbligatorio, chi ne ha diritto, come presentare la domanda e l’entità dell’indennità spettante.

Che cosa è il congedo di maternità obbligatorio

Il congedo di maternità obbligatorio è un periodo di assenza dal lavoro di cinque mesi concesso alle lavoratrici dipendenti, in vigore durante la gravidanza e il post-parto, nonché in situazioni di adozione o affidamento di minori. Durante questo congedo, l’INPS eroga alle lavoratrici un’indennità pari all’80% dello stipendio normale.

Come funziona

Il congedo di maternità si applica attraverso un divieto imposto al datore di lavoro di adibire al lavoro le donne in stato di gravidanza. La durata del congedo è di cinque mesi, suddivisi in due mesi prima del parto e tre successivi, o alternativamente, un mese prima e quattro o cinque dopo il parto. La modalità flessibile (1+4) può essere scelta dalla lavoratrice, a condizione che un medico del Servizio sanitario nazionale o equivalente certifichi che non vi sono rischi per la salute della madre e il corretto svolgimento della gravidanza.

L’astensione dal lavoro non è solo un obbligo per il datore di lavoro, ma rappresenta anche un diritto imprescindibile per la lavoratrice. Tale diritto non può essere rinunciato, a meno che non intervengano situazioni eccezionali come l’interruzione della gravidanza o la morte perinatale del feto, e solo con l’approvazione del medico curante.

In questa sezione, esploreremo nel dettaglio a chi è rivolto questo congedo e come può essere richiesto.

A chi spetta il congedo

Il congedo di maternità obbligatorio è previsto per una vasta gamma di lavoratrici:

    Inoltre, le lavoratrici che non rientrano in queste categorie, come le autonome o quelle iscritte alla Gestione Separata, e in alternativa i padri lavoratori autonomi, hanno diritto di richiedere l’indennità di maternità e paternità per autonomi e liberi professionisti.

    Infine, in base a specifici requisiti ISEE, sono disponibili anche l’assegno di maternità dei Comuni e l’assegno di maternità dello Stato, offrendo ulteriori supporti economici durante questo importante periodo.

    Requisiti per accedere alla maternità obbligatoria INPS

    I requisiti per usufruire della maternità obbligatoria variano in base alla categoria di appartenenza delle lavoratrici:

    Maternità obbligatoria 2024: Retribuzione

    Durante il congedo di maternità, le lavoratrici percepiscono un’indennità pari all’80% della retribuzione media giornaliera globale, calcolata sulla base dell’ultimo periodo di paga precedente l’inizio del congedo. Per il 2024, l’INPS ha aggiornato le retribuzioni convenzionali orarie per diverse categorie di lavoratori, garantendo che nessuna sia inferiore al minimale giornaliero di legge.

    Richiesta della maternità obbligatoria

    Per richiedere il congedo di maternità obbligatoria, le lavoratrici devono:

    1. Inviare il certificato di gravidanza all’INPS: Questo deve essere fatto tramite un medico del Servizio Sanitario Nazionale o convenzionato, che effettuerà l’invio telematico. Una copia del certificato, che include la data presunta del parto, deve essere consegnata anche al datore di lavoro.
    2. Presentare la domanda di congedo all’INPS: È possibile farlo online attraverso il portale dell’INPS con SPID, CIE o CNS, o tramite il Contact Center INPS. Le lavoratrici possono anche rivolgersi agli enti di patronato che agiranno per loro conto.
    3. Comunicare la nascita del bambino: Entro 30 giorni dal parto, le lavoratrici devono aggiornare l’INPS e il datore di lavoro sulla data di nascita e le generalità del neonato, per consentire un calcolo accurato dei giorni di maternità restanti.

    Questi passaggi assicurano che le lavoratrici ricevano i benefici a cui hanno diritto durante questo periodo critico, rispettando le normative vigenti.

    Come presentare la domanda

    Per accedere al congedo di maternità obbligatoria, è essenziale presentare la domanda all’INPS entro due mesi prima della data prevista del parto, ovvero prima della fine del settimo mese di gravidanza. È importante distinguere la maternità obbligatoria dal congedo di paternità alternativo e dalla maternità facoltativa, quest’ultima nota anche come periodo di congedo parentale.

    Quando inizia la maternità obbligatoria?

    La maternità obbligatoria generalmente inizia dal settimo mese di gravidanza e si estende fino al terzo mese dopo il parto. In alcuni casi, però, è possibile avviare l’astensione anticipata se la gravidanza presenta rischi per la salute della madre o del bambino, o se la lavoratrice è esposta a condizioni lavorative che possono compromettere la salute.

    Per richiedere l’astensione anticipata, la lavoratrice deve presentare una domanda supportata da un certificato medico che attesti la situazione di rischio. L’Ispettorato del Lavoro o l’Ulss trasmetteranno poi la richiesta all’INPS.

    Durata del congedo

    Il congedo di maternità obbligatoria dura cinque mesi, con le seguenti opzioni disponibili per la lavoratrice:

    Maternità in caso di adozione e affidamento

    Per adozioni o affidamenti, il congedo di maternità varia a seconda della situazione:

    Maternità in caso di interruzione di gravidanza

    Se la gravidanza si interrompe dopo 180 giorni o se si verifica il decesso del neonato, la lavoratrice può astenersi per l’intero periodo di congedo di maternità, a meno che non decida di rinunciare al congedo.

    Come prolungare la maternità obbligatoria

    Il congedo di maternità può essere esteso di ulteriori quattro mesi oltre i cinque obbligatori, se la lavoratrice è impegnata in attività ritenute a rischio. La richiesta di prolungamento deve essere presentata immediatamente dopo la nascita del bambino alle autorità competenti.

    Indennità: quando e come viene erogata

    L’indennità di maternità è generalmente anticipata dal datore di lavoro e successivamente rimborsata dall’INPS. Per alcune categorie di lavoratrici, come quelle stagionali, agricole, dello spettacolo, domestiche, disoccupate o sospese, l’indennità viene pagata direttamente dall’INPS.

    Queste informazioni delineano il quadro generale su come accedere e gestire la maternità obbligatoria, fornendo dettagli critici su quando inoltrare la domanda e quali sono le opzioni disponibili per le madri lavoratrici.

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