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Lo sviluppo delle capacità motorie e coordinative nell’infanzia e nella pre-adolescenza

capacità motorie

In un momento storico in cui la tecnologia allontana sempre più i bambini dalla natura e dal contatto caldo e diretto con la realtà determinando la cosiddetta malattia ipocinetica, si registra, in una maniera sempre più diffusa, una perdita progressiva di comportamenti ludico-motori e un’involuzione delle capacità prestative a vari livelli. Si rende, quindi, urgente e necessario attivare un percorso di alfabetizzazione motoria di base, partendo dalle capacità motorie e coordinative, già dalle prime fasi della vita.

In questa prospettiva, questo contributo rappresenta un punto di partenza che merita, sicuramente, ulteriori occasioni di approfondimento da parte degli educatori, centrate sullo sviluppo di tali attività per la fascia di età infantile e preadolescenziale.

Lo sviluppo delle capacità motorie

Prima infanzia

Nella prima infanzia, si può affermare che i movimenti, che possono essere appresi, rimangono allo stadio della coordinazione grezza, per cui la capacità di controllare, adattare e trasformare i propri movimenti è, ancora, ad un livello molto basso e caratterizzato, perlopiù, da scarsa esattezza, fluidità e costanza. Le condizioni esecutive necessarie sono quelle facili e facilitanti l’apprendimento.

I progressi più notevoli nell’apprendimento delle capacità coordinative, si verificano quando si sviluppano, gradualmente, gli schemi motori di base, come il camminare, il correre, il saltare, l’arrampicarsi, salire, ecc., ma, anche, la combinazione di questi movimenti, come il correre e il saltare, il lanciare e il prendere, il tirare e spingere, il rotolare e fare capovolte, ecc.

Infanzia

Nell’età compresa tra i 7 ed i 10 anni, c’è un rapido incremento delle capacitò di apprendimento motorio. Infatti, il bambino di quest’età, se ben sollecitato, riesce ad incrementare la capacità di concentrazione e passare da un una percezione di orientamento prevalentemente globale a quella di tipo fortemente analitico, esaltata, anche, dalla capacità di comprendere, sia verbalmente che mentalmente, i dettagli della realtà motoria. Nello stesso tempo, c’è un rapido incremento dello sviluppo delle capacità di controllare e di combinare i movimenti.

Nei primi anni anni si possono registrare i più elevati tassi di incremento dell’intera età scolare, ricavabili dai cosiddetti test di destrezza nei percorsi misti con vari tipi di ostacoli. Per quanto riguarda l’interpretazione dei ritmi, nella prima fase c’è una scarsa capacità di comprendere e interpretare, soprattutto nel correlare il ritmo dei movimenti con quello sonoro.

Il secondo periodo, dagli 8 anni in poi, è caratterizzato, invece, da un affinamento di tale capacità.

Pre-adolescenza e prima adolescenza

Nel periodo dagli 11 ai 13 – 14 anni si può registrare un incremento minore, ma comunque rilevabile, rispetto all’età precedente, di controllare, di combinare i movimenti, mentre c’è un notevole incremento della capacità cognitive di apprendere nuovi gesti, anche in forma autonoma e non guidata.

Dal punto di vista psicologico c’è, inoltre, una notevole voglia di imparare e di impegnarsi nella prestazione e di impiegare i presupposti coordinativa in termini di abilità, come requisito fondamentale per ottenere un futuro risultato positivo, che sarà reso possibile da una capacità motoria impiegata bene, in varie situazioni, comprese quelle, che prevedono condizioni difficili di esecuzione.

In sintesi, ogni abilità motoria o tecnica sportiva che si struttura e si affina, si costruisce sulle capacità motorie coordinative.

Queste capacità si sviluppano sempre di più se le situazioni sono variate e proposte in situazioni diverse e impreviste.

In conclusione, le capacità coordinative sono una qualità della prestazione del futuro atleta, determinate dalla coordinazione, mentre le abilità motorie sono i presupposti immediati per l’esecuzione specifica di una singola prestazione. In questo caso, lo sviluppo della disponibilità variabile “permette allo sportivo di gestire le azioni in situazioni prevedibili e imprevedibili, di eseguirle in maniera economica e di imparare rapidamente il movimento (Frey, 1977).

Come favorire lo sviluppo delle capacità motorie e coordinative

È bene precisare che le capacità coordinative, vanno sviluppate, attraverso un’attività motoria multilaterale e polivalente, che comprende l’intero complesso delle varie capacità e che prevede, anche, il coinvolgimento della totalità antropologica del bambino, attraverso la mobilitazione di funzioni motorie, cognitive, emotive, socio-relazionali.

A tal fine l’educazione motoria (l’educazione del movimento e l’educazione attraverso il movimento) deve prevedere l’arricchimento del repertorio motorio dei bambini, stimolando lo sviluppo della creatività e della fantasia motoria: risoluzione dei problemi motori in situazioni variabili, che vanno dalle condizioni facili e facilitanti l’esecuzione a condizioni favorevoli e normali di esecuzione ed, infine, a condizioni difficili e problematiche di esecuzione.

Nel passaggio dalla coordinazione grezza a quella della coordinazione fine e variabile, l’allievo perviene, gradualmente, alla esecuzione del movimento, in modo aderente a quello tecnico, che rappresenta il terzo stadio dello sviluppo, definito normalmente, della disponibilità variabile, vale a dire quello della maestria motoria, che caratterizza il gesto sportivo vero e proprio.

In ogni caso, una volta che si arriva all’acquisizione di un gesto motorio di alto livello, occorre che questo gesto venga vissuto in situazioni molteplici per permettere di costruire situazioni e soluzioni mentali sempre differenti e dare delle risposte motorie, che disadattano le aspettative, le attese dell’avversario o, comunque, permettano la produzione di gesti motori inattesi e creativi (nel caso dei giochi di squadra in particolare).

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