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Alcolismo: la dipendenza in cinque stadi

Alcolismo la dipendenza in cinque stadi

Molti si illudono che la dipendenza da alcol sia più facile da gestire rispetto alle droghe pesanti ma oggi la facilità con cui si entra a contatto e ci si assuefa all’uso di alcolici conferma che è tutto fuorché semplice.

Il consumo normalizzato

Partecipare ad uno dei centinaia – se non migliaia – di incontri organizzati dall’associazione Alcolisti Anonimi è senz’altro formativo perché fa comprendere quante e quali occasioni di consumo normalizzato esistano nella nostra quotidianità.

Al contrario di certe droghe pesanti l’alcol è un consumo di relazione: un aperitivo, una pizza con gli amici, un pranzo domenicale tra parenti, una serata in discoteca, una festa di compleanno, ecc. Le occasioni sono molteplici e non bisogna “nascondersi” o temere il giudizio degli altri perché è assolutamente legale, anzi.


Il delicato tema delle dipendenze è approfondito in alcuni corsi online disponibili sulla piattaforma igeacps.it. In particolare, suggeriamo il seminario gratuito online Gioco d’Azzardo – Quando diventa dipendenza?


I cinque stadi della dipendenza da alcol

L’assunzione di alcolici è sempre in aumento, perciò è importante per amici, familiari o figli capire quando il consumo può diventare dipendenza, imparando a riconoscere i sintomi e di conseguenza intervenire prima che diventi cronica.

Bisogna sottolineare che un alcolista negherà sempre la sua dipendenza. L’importante è non farlo sentire in colpa o disprezzarlo per ciò che gli sta succedendo: primo perché può accadere davvero a tutti e secondo perché si allontanerebbe, rifiutando l’aiuto che desideriamo prestargli.

Chi in gioventù non ha mai sperimentato con l’alcol? Occasionali abbuffate a scopo ricreativo, per essere accettati nel gruppo dei pari o per annegare i problemi emotivi, capitano a molti. L’assunzione di alcolici ricompensa, facendo provare sensazioni piacevoli e allentando i freni inibitori. Quanti poi romanticizzano l’idea dell’artista che crea sotto effetto stono? Charles Bukowski in realtà non era così divertente come il suo alter ego letterario e poetico.

Infatti la fase più tarda di questo stadio, vede cambiare il metabolismo del consumatore che per risentire degli effetti gradevoli ha necessità di una sempre maggiore quantità di alcol.

L’uso regolare di bevande alcoliche presenta un attaccamento emozionale più intenso. Chi non ha sviluppato una dipendenza ad esempio beve durante i pasti e raramente a stomaco vuoto. L’alcolista beve in generale per stare meglio.

I sintomi di questo stadio sono quindi i vuoti di memoria, il cambiamento delle priorità esistenziali – l’alcol è al primo posto ed ogni scusa è buona -, l’atteggiamento sulla difensiva quando qualcuno fa notare gli eccessi, e quindi l’elusione dell’argomento e successivamente della persona stessa da cui ci si sente offesi.

L’alcol influenza o prende il posto di qualsiasi altro interesse o persona cara, arrecando problemi in diversi contesti compreso quello lavorativo. Infatti in questo stadio la dipendenza può causare la perdita dell’occupazione.

Guidare diventa pericoloso per se stessi e per gli altri, stati depressivi si alternano ad aggressività ed ansia. La dipendenza comincia a rubare le ore di sonno e causare problemi di salute. Le relazioni e il rapporto con la famiglia si logorano, eppure nonostante tutti questi segnali la necessità di appagamento giustifica qualsiasi condotta.

L’abuso di alcol causa nausea post sbornia, tremori in tutto il corpo, eccessiva sudorazione, tachicardia e grave irritabilità. La pressione sociale si fa sentire e spinge il soggetto a mentire, nascondere le sue abitudini, scappare di casa o cambiare città per sfuggire a situazioni diventate intollerabili.

Può anche accadere che nella sua vanagloria l’individuo dimostri di mantenere una totale astinenza per brevi periodi. Sfortunatamente senza un supporto professionale o una comunità di persone con cui confrontarsi seriamente, cade nuovamente nell’abuso.

La dipendenza è la fase finale dell’alcolismo. Il soggetto non beve più solo per piacere ma per “funzionare”. E’ un bisogno sia fisico che psicologico. I comportamenti diventano compulsivi: il soggetto beve ovunque e quando lo desidera. Si diventa inconsolabili, l’integrità morale è spazzata via e le facoltà cognitive, come il processo decisionale, sono compromesse.

In questa fase purtroppo subentrano le malattie cardiache ed epatiche, che possono essere mortali. Le difese immunitarie sono scarse perciò sono maggiori i rischi di cancro, ulcere, diabete, problemi alla vista, disturbi mentali e non ultimo deformazioni al feto.

Riconoscere i sintomi

Le conseguenze di qualsiasi forma di dipendenza sono devastanti, per questo è importante riconoscere i comportamenti a rischio ed intervenire prima che la situazione si cronicizzi. Non perché i soggetti coinvolti siano irrecuperabili – nessuno lo è veramente – ma perché le conseguenze sulla salute e sulla psiche sono a lungo termine. E’ necessario esserne consapevoli.

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