Quest’anno ricorre il 30° anniversario della Giornata Mondiale della Salute Mentale. Questa importante ricorrenza è stata istituita nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale per aumentare la sensibilizzazione e combattere lo stigma associato ai disturbi di natura psicologica e psichiatrica.
Il tema dell’edizione 2022, “Rendere la salute mentale e il benessere di tutti una priorità globale” (Make Mental Health & Well-Being for All a Global Priority), evidenzia la necessità di uno sforzo collettivo per garantire a tutti l’accesso a misure di prevenzione e d’intervento per il benessere psicologico.
La salute mentale in Italia
Il rapporto sulla salute mentale rilasciato dal Ministero della Salute nel 2021 evidenzia un incremento degli utenti che richiedono servizi specialistici, con oltre 200mila persone che nel 2020 hanno avuto il loro primo contatto con i Dipartimenti di Salute Mentale.
Tra le patologie più comuni figurano i disturbi nevrotici e depressivi (più frequenti nelle donne rispetto agli uomini) e i disturbi schizofrenici, di personalità e da abuso di sostanze (più frequenti negli uomini rispetto alle donne).
L’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia, con le conseguenti misure restrittive di lockdown e distanziamento sociale, ha indubbiamente aggravato la situazione. Milioni di persone, infatti, si sono ritrovate in una condizione di solitudine e incertezza, impossibilitate a cercare il conforto dei propri cari. E la successiva crisi economica ed energetica legata al conflitto ucraino ha inflitto un nuovo e duro colpo a un equilibrio che, per molti, era già precario.
Per questo motivo, e sulla spinta di una sempre maggiore sensibilizzazione rispetto al tema della salute mentale, il governo italiano ha istituito la scorsa estate un contributo per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia (il Bonus Psicologo) rivolto ai cittadini che hanno subito delle gravi ripercussioni psicologiche in seguito alla pandemia (e non solo!).
Il Bonus può essere richiesto fino al 24 ottobre 2022 accedendo al portale dell’INPS.
Depressione e disturbi d’ansia in aumento
L’infografica pubblicata recentemente da Unicusano mostra come gli effetti a lungo termine della pandemia (il cosiddetto “Long Covid”) abbiano comportato un incremento del 31% di sintomi depressivi e del 32% di sintomi ansiosi nella popolazione italiana. A subire maggiormente l’impatto del Long Covid sono state le donne tra i 35 e i 64 anni, in condizioni di difficoltà economica e con un alto livello d’istruzione.
Un’altra categoria molto colpita è stata quella degli studenti. Il 48% dei pre-adolescenti e adolescenti under 18 mostra sintomi post-traumatici, mentre tra gli adolescenti di età compresa tra i 14 e i 18 anni, il 25% presenta sintomi clinici associabili alla depressione e il 20% presenta segni di un disturbo d’ansia.
Anche una recente indagine condotta dall’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap) ha evidenziato un incremento dei disturbi legati all’ansia dall’inizio della pandemia.
Il 79% dei partecipanti ha dichiarato di aver sperimento, nel corso dei 30 giorni precedenti al sondaggio, manifestazioni fisiche frequenti e intense di ansia. Il 68% ha riportato di sentirsi a disagio quando è lontano da casa o da luoghi familiari e il 91% ha riportato di avere molto spesso difficoltà nel rilassarsi.
Questi dati, sebbene auto-riportati – e, quindi, non legati a diagnosi o quadri clinici particolari – sono molto indicativi delle attuali condizioni di salute e benessere mentale del Paese, che ancora fatica a riprendersi e tornare alla “normalità” dopo la fine dell’emergenza sanitaria.
Il delicato tema dei disturbi d’ansia e di tipo depressivo è approfondito in numerosi corsi presenti sulla piattaforma igeacps.it. In particolare, raccomandiamo il seminario gratuito online La depressione nei bambini. È importante riconoscerla subito, ma quali sono i segnali? e il corso online Il disturbo d’ansia: Conoscerlo per affrontarlo.
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OUT OF THE BLACK: l’iniziativa di sensibilizzazione di The Bridge
In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, la fondazione non-profit The Bridge ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sulla depressione: #OUTOFTHEBLACK.
L’iniziativa di The Bridge ha un duplice scopo. Da un lato, fornire a chi soffre di depressione e ai suoi familiari informazioni corrette, accurate e complete su questa patologia, così da promuovere una maggiore consapevolezza e sfatare stereotipi e pregiudizi. Dall’altro, incoraggiare chi sta sperimentando sintomi depressivi a chiedere aiuto e a cercare il supporto di uno specialista per intraprendere un percorso di cura, anziché trattamenti di “autocura” – che in molti casi, purtroppo, si rivelano inefficaci o addirittura dannosi.
Infine, grazie alla creazione di una vera e propria community, la campagna mira a mettere in contatto persone con esperienze simili e condividere consigli e suggerimenti pratici.