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Adolescenza: Il cambiamento sotto mentite spoglie.

Accade tutto sotto il proprio naso, ma paradossalmente, un giorno ci si guarda allo specchio e non si vede più l’infante che si era. Ma, non si vede nemmeno l’adulto del futuro che si sarà.

È questa l’adolescenza, periodo di forte complessità.

CHE COSA È L’ADOLESCENZA

L’adolescenza è quel periodo transitivo dall’infanzia all’età adulta, pregno di cambiamenti costitutivi, cognitivi, fisiologici e sociali che comportano un dover riconsiderare la propria figura reale e la rappresentazione mentale che di sé si ha e dunque affrontare una ristrutturazione identitaria.

In questo delicato scenario, l’adolescenza porta con sé tutta una nuova gamma di responsabilità sociali e ruoli che vengono acquisiti. Va sottolineato, anche, che l’adolescenza si sostanzia per essere un periodo esistenziale di transizione obbligato, mentre tutti i cambiamenti che in essa si verificano rientrano in ciò che viene chiamata pubertà o periodo puberale.

Per convenzione si considera l’adolescenza il periodo compreso tra i 10 e i 18 anni, con differenze sostanziali fra femmine e maschi:

·        nelle femmine, l’inizio del periodo puberale (tra i 10 ed i 12 anni) con comparsa del menarca, il primo ciclo mestruale, segno della maturazione fisiologica significante la fertilità sessuale che si stabilizzerà nei 2-3 anni a seguire;

·        nei maschi, il periodo puberale è compreso tra i 12 ed i 14 anni, trovando avvio attorno agli 11, con segni quali aumento del volume testicolare, comparsa di peluria sul corpo e della barba, mutamento del tono di voce e nella costituzione in termini di muscolatura e altezza.

L’adolescenza è un concetto dinamico ed in costante evoluzione, che va sempre più estendendosi temporalmente protraendosi fino ai 25 anni circa, per lasciare quindi spazio alla fase del cosiddetto giovane adulto. Il periodo storico che si sta vivendo, costituito da trasformazioni sociali, sono le principali cause di un ingresso tardivo in società e nel mondo dell’adulto della persona, dilatando così anche la fase preadolescenziale.

E dunque, la parola chiave dell’adolescenza è proprio cambiamento. L’adolescente si troverà ad affrontare un mutamento in quello che è il modo di riflettere e di percepire il mondo e tutto ciò si ripercuoterà su quella che è la sfera comportamentale, affettiva, relazionale e cognitiva.

Dire adolescenza è dire mutevolezza.

L’ADOLESCENZA E IL CAMBIAMENTO DEL CORPO

Il primo cambiamento che a colpo d’occhio è evidente in adolescenza è quello estetico: il corpo.

Lo specchio non restituisce più l’immagine di sé che fino a qualche tempo prima si sapeva di avere e ciò innesca una serie di implicazioni che vanno oltre a quelle fisiche, sfociando nella sfera emotiva e psicologica.

Il corpo è il mezzo attraverso il quale entriamo in contatto con l’ambiente e con l’altro, un canale comunicativo attraverso il quale trovano espressione la propria personalità e le proprie emozioni. Il canovaccio di ciò che si è lo si trova inscritto nel corpo, narratore di tutto ciò che attraversa l’individuo: basti pensare alla scelta dell’abbigliamento, al taglio di capelli, ai tatuaggi, ai piercing, ma anche al semplice atteggiamento comportamentale che si adotta con e nell’ambiente.

L’adolescente vive un cambiamento molto profondo del corpo, quello della sessualità. È questa una nuova realtà che l’individuo si trova ad affrontare, con una serie di trasformazioni più o meno evidenti ma tutte impattanti, che avvengono in un tempo piuttosto ristretto e che spesso non vengono vissute con senso di accettazione e positività.

Con l’avvento della sessualizzazione, si lascia l’ultimo briciolo di fanciullezza per avvicinarsi all’adultità, anche se non si è ancora effettivamente adulti. Ed è qui che nella mente dell’adolescente si genera un quesito:

Se non sono più un bambino e non sono nemmeno un adulto, allora cosa sono io?

Il fisico sessualizzato è un fisico completamente diverso rispetto a quello del bambino, con caratteristiche specifiche e peculiari, fra cui anche un mutamento ormonale che pone dinanzi a nuove condizioni quali quella della generatività e a tutte le responsabilità che ciò comporta.

Un tratto tipico e condiviso tra i generi sessuali è quello dell’impulsività: viene prima l’azione e poi la riflessione e da ciò sono innumerevoli i rischi in cui l’adolescente può incorrere come gravidanze precoci, contrarre malattie sessualmente trasmissibili, promiscuità e confusione sessuale. Si fa fondamentale l’educazione sessuale, affrontata senza pudore, normalizzata. Oltre a tutte quelle condotte che sfociano nel sociale quali incorrere in atti delinquenziali e criminali che comportano ripercussioni gravi.

Da tutto quello sinora descritto, è evidente come l’adolescenza si sostanzia in un momento di forte dramma per l’adolescente, che lo vive come un lutto per quella che è la perdita del suo essere precedente a questo momento.

Una manifestazione primaria di questo complesso è il non riuscire ad accettare il proprio corpo e ad assimilare tutti i cambiamenti che accadono. Ed ecco che il corpo, diviene mezzo per comunicare il disagio che si sta provando.

L’ansia che l’adolescenza porta viene espressa attraverso un controllo e comando del proprio corpo con comparsa di gesti ad alta intensità come autolesionismo, consumo eccessivo di sostanza come alcol e droghe, disturbi alimentari. In altre circostanze, l’adolescente può andare incontro al ritiro sociale sino a sperimentare isolamento e depressione. E per quanto questi comportamenti possono sembrare un contravvenire alle regole o alle indicazioni del buon senso, essi si sostanziano tutti in una richiesta d’aiuto.

L’ADOLESCENZA ED IL CAMBIAMENTO COGNITIVO

Oltre al cambiamento estetico, un cambiamento meno evidente ma che è fortemente destabilizzante è quello cognitivo. In termini prettamente fisiologici ed anatomici, la maturazione delle aree cerebrali avviene in momenti differenziati, come per le aree prefrontali (deputate ai processi di ragionamento ed apprendimento) e per le aree afferenti al sistema limbico (deputate alle pulsioni, all’esperienziale emozionale e comportamentale) avviene tardivamente rispetto ad altre aree cerebrali.

Da ciò scaturisce l’impulsività adolescenziale che opera una modificazione continua di come ci si percepisce e di come ci si presenta agli altri.

L’ADOLESCENZA ED IL CAMBIAMENTO DELL’IDENTITA

In un contesto dove tutto muta ed è questa l’unica certezza che resta all’adolescente, il tema dell’identità è fortemente minato. L’identità è la consapevolezza di esser tale e di tale essere sapere di esser riconosciuti da sé e dagli altri. L’essere umano, in quanto essere sociale, è immerso nella sua vita in veste di quella che è la sua identità così come è immerso nella vita sociale in veste di quello che è il ruolo sociale che riveste.

Riprendendo la domanda del paragrafo L’adolescenza ed il cambiamento del corpo, ciò che si chiede l’adolescente è: se non sono più un bambino e non sono nemmeno un adulto, allora cosa sono io?

La ricerca della propria identità, nel periodo adolescenziale, passa per varie fasi più o meno turbolente e dettate non tanto da ciò che si pensa di volere, ma quanto da ciò che si fa per scacciare l’ansia e il disagio derivante dall’incertezza e dall’insicurezza del non sapere chi si è.

Il concetto dell’identità è fondamentale per l’individuo e l’acquisizione di essa avviene attraverso lo sviluppo dell’individuo. La filosofia di pensiero della psicologia genetica della Margaret Malher e Renè Spitz, identifica due tipi di processi di crescita dell’individuo:

–        i processi di maturazione che appartengo al patrimonio ereditario dell’individuo e non dipendono dall’ambiente (cambiamenti strutturali, fisiologici e anatomici);

–        i processi di sviluppo che dipendono dall’evoluzione delle relazioni oggettuali e, di conseguenza, dall’apporto dell’ambiente (cambiamenti cognitivi, percettivi ed esperienziali).  

Lo psicoanalista svizzero-tedesco Erik Erikson è stato l’autore di quella è definita la teoria della formazione dell’identità individuale in chiave psicosociale. Essa si articola lungo un percorso di crisi (totalmente otto), nonché conflitti identitari, che l’individuo affronta lungo tutto l’arco della sua vita e che si sostanziano in una continua negoziazione tra sé e l’ambiente circostante per raggiungere il sano sviluppo dell’identità completa. La crisi è l’elemento evolutivo e fondante per la crescita personale.

Il percorso che porta alla formazione di Sé, dunque, è un percorso da farsi necessariamente e che non è esente da avversità. L’adolescenza, che porta una serie di cambiamenti su vari livelli che l’adolescente deve gestire e metabolizzare, è importante che venga affrontata nel modo più congruo e positivo, supportando e sostenendo i giovani in questo delicato momento.

L’ADOLESCENZA ED IL CAMBIAMENTO DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

Lungo la strada della costruzione di Sé per arrivare alla formazione dell’identità, l’adolescente applicherà un distacco fisiologico da quelle che sono le figure genitoriali, modelli che fino a prima dell’adolescenza erano imposti dal grado di dipendenza. Tutto ciò che è stato fornito dai modelli di riferimento (genitori, caregiver) in parte è introiettato dall’adolescente ed in parte viene messo in discussione attraverso l’interazione continua con l’ambiente esterno a quello familiare.

È questo il momento in cui si ha maggior confronto e relazione con il gruppo di pari, dove la creazione di legami affettivi di amicizia divengono riferimento e punto di confronto, luogo psicologico nel quale si cerca approvazione e consenso, accrescimento del senso di appartenenza ed affiliazione.

Per poter far parte di un gruppo, l’adolescente dovrà cambiare ulteriormente, apprendendo le regole esplicite ed implicite condivise nel gruppo, saper rispondere alle istanze del gruppo, convalidare e accettare la cultura fondante quel gruppo ed interiorizzandola. Ma, l’approvazione non è così scontata e non è garantita a priori.

Motivo per il quale l’adolescente vivrà al centro del continuum fra famiglia e gruppo dei pari, nonché dipendenza e porto sicuro dove trovare conforto e sicurezza, e indipendenza ed iniziativa, dove sentirsi autonomo, libero e sperimentatore delle proprie scelte.

COME AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO NELL’ADOLESCENZA

Tutto nella vita cambia, intanto che del cambiamento se ne sta parlando.

I momenti di complessità dettati dall’adolescenza e da tutti la vasta costellazione di cambiamenti che porta possono essere affrontati serenamente, lungo tutto il percorso, acquisendo consapevolezza di sé e di ciò che si sta vivendo.

Aprirsi al dialogo e alla condivisione di pensieri o stati emotivi particolari che si stanno vivendo è uno strumento semplice da adoperare e di forte aiuto. Con questo, si chiariranno situazioni peculiari, andando a restituire validazione e calma, autostima e motivazione, nonché sicurezze.

In conclusione, eucare famiglie e giovani adolescenti sul come vivere ed affrontare l’adolescenza è fondamentale per garantire lo sviluppo sano dell’individuo e di quella che è la relazione parentale. 

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