La variante Eris, comunemente nota come Eris, si conferma come il ceppo dominante del Covid in Italia, rappresentando la maggior parte dei casi sequenziati a dicembre 2023. La sua diffusione è evidente in varie regioni, con percentuali che superano anche il 70% in alcune aree. La co-circolazione con altre varianti, come XXB.1.5 (Kraken) e BA.2.86 (Pirola), contribuisce a un aumento complessivo dei casi.
Diffusione regionale e internazionale
In Lombardia, Emilia Romagna, Umbria, Campania, Abruzzo, e Provincia Autonoma di Bolzano, la prevalenza della variante Eris supera la media nazionale, richiamando l’attenzione sulle sue caratteristiche. Situazioni simili si riscontrano in altri Paesi europei e negli Stati Uniti, con una notevole circolazione di Eris e delle sue varianti discendenti, insieme a Pirola e Kraken.
Prevalenza e sintomi
La prevalenza della variante Eris ha portato ad un’analisi più approfondita dei sintomi associati. Secondo i dati dello Zoe Health Study, i sintomi più comuni sono simili alle ultime varianti di Omicron. I disturbi delle vie respiratorie superiori dominano, includendo mal di gola, tosse, congestione nasale, e naso che cola.
Sintomi più comuni:
- Mal di gola
- Naso che cola
- Naso chiuso
- Starnuti
- Tosse secca
- Mal di testa
- Tosse grassa
- Voce rauca
- Dolori muscolari e articolari
- Alterazioni del senso dell’olfatto
La febbre, una volta indicatore frequente, è ora meno comune, insieme a una diminuzione di casi di anosmia e mancanza di respiro, posizionandosi attualmente al 14° posto nella classifica dei sintomi. La variabilità dei sintomi mette in evidenza la necessità di monitorare attentamente le manifestazioni cliniche per una corretta identificazione.
Differenze tra variante Eris e influenza
Distinguere i sintomi della variante Eris da quelli dell’influenza può essere complesso, poiché entrambe le infezioni respiratorie condividono sintomi simili. Tuttavia, alcuni segnali possono aiutare a orientarsi. I sintomi dell’influenza tendono a comparire dopo un periodo più breve di incubazione rispetto al Covid, e possono essere meno severi.
Il mal di gola pronunciato o una tosse persistente potrebbero indicare più probabilmente il Covid. Al contrario, febbre e brividi potrebbero suggerire l’influenza, poiché la febbre è meno frequente nelle varianti attuali di Omicron.
La diagnosi definitiva richiede il test del tampone, ampiamente disponibile in farmacia, anche in versione rapida fai-da-te, o mediante tamponi combinati in grado di rilevare contemporaneamente il Covid e l’influenza.
La variante EG.5 (Eris) continua a essere la protagonista della situazione epidemiologica in Italia a dicembre 2023, richiedendo una valutazione attenta dei sintomi associati.
La loro somiglianza con l’influenza rende necessario un approccio differenziato per una corretta identificazione. Il sequenziamento del genoma virale rimane l’unico modo sicuro per determinare la variante causante, sottolineando l’importanza della vigilanza continua e delle misure preventive nella gestione della pandemia.
Rivolgersi al medico: fondamentale decisione per la salute personale
In un contesto in cui la variante EG.5 (Eris) del Covid-19 sta prevalendo, è cruciale sottolineare l’importanza di consultare un medico per una valutazione accurata della propria salute.
Nonostante l’abbondanza di informazioni online e i consigli ben intenzionati da parte di amici e conoscenti, la complessità delle varianti attuali richiede un approccio professionale. Rivolgersi al medico permette una diagnosi basata su sintomi specifici e può prevenire l’autodiagnosi errata.
La variante Eris, con la sua sintomatologia simile a altre forme di Omicron, rende difficile distinguere la malattia senza una valutazione medica approfondita.
L’esperienza del medico, supportata da test e analisi, fornisce una guida sicura per affrontare l’infezione. La salute è un bene prezioso, e la consulenza medica è il percorso più affidabile per gestire la propria condizione in un periodo di evoluzione rapida delle varianti virali.
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