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One Minute Paper per la didattica attiva

one minute paper

Come già descritto in precedenza, il One Minute Paper, qualora utilizzato a fine lezione, è un buon feedback per il docente che voglia capire il livello generale dell’apprendimento all’interno della propria classe. Come pure risulta essere un buon sistema per permettere al docente stesso di valutare la propria lezione e permette così di ri-progettare un percorso di approfondimento, recupero di saperi non acquisiti o anche di potenziamento di conoscenze e abilità correlate alla lezione.

Il One Minute Paper, però, ha anche altre potenzialità.

Dopo la primitiva applicazione del OMP, nel corso degli anni e con la diffusione sempre più estesa, si è giunti ad utilizzarlo per proporre una ampia gamma di domande. Ogni diversa domanda proposta può essere riportata a dei nodi del sapere, dell’apprendimento ma anche di processi emotivi, affettivi e sociali sui quali poi si può innestare un diverso e specifico tipo di lavoro.

Quali aree possono essere indagate in un One Minute Paper?

Quando si propongono le domande a cui rispondere in un minuto, possiamo andare a indagare diverse aree cognitive ed emotive dei soggetti apprendenti. A seconda di ciò che interessa ricercare, quindi, possiamo scegliere il tipo di domanda da porre.

1) Interesse

Se chiediamo “cosa ti ha interessato”, non solo avremo la percezione dell’argomento più interessante scelto dalla classe, ma potremo anche cercare di capire il percorso individuale di apprendimento del singolo studente. Ciò che è importante per lui, in modo personale e singolare. Avere contezza di una simile notizia aiuterà a indirizzare sia il processo di apprendimento sia quello di insegnamento.

2) Atteggiamenti o opinioni

Chiedersi se si è d’accordo su qualche passaggio della spiegazione o su qualche affermazione di autori citati, in merito alla tematica trattata, serve a comprendere come si orienta lo studente. Chiedendo un opinione lo si aiuta ad argomentare e si ha la misura del grado di riflessione e della maturità personale raggiunta fino a quel punto. Ciò aiuta lo studente a migliorare la sua capacità di argomentare ma aiuta anche il docente a predisporre attività in cui il sostenere opinioni possa essere migliorato.

Non solo a scuola, ma anche in famiglia è importante esprimere opinioni e confrontarsi.

Per approfondire: La relazione Genitori-Figli – Quale stile educativo?

3) Capacità di analisi

Riesce il nostro studente a comprendere cosa di una sessione di lavoro è il nodo centrale? Comprende quale sia il punto focale del discorso in cui si è immerso?

Se il discente ha una buona capacità di analisi, di scissione, cioè, delle informazioni in nodi principali, sarà agevolato nel processo di apprendimento. Qualora non abbia ancora la capacità di organizzare le informazioni, confrontare le più significative dalle secondarie, bisognerà impostare un lavoro che faciliti questo processo cognitivo utile per la costruzione di sé.

Se non alla fine, quando?

Se il OMP non è proposto a fine lezione in funzione di rielaborazione dei passaggi più salenti, quando può essere proposto?

One Minute Paper a inizio lezione

In tal caso, la sua funzione sarà quella di indagare le conoscenze pregresse rispetto all’argomento di cui si andrà a trattare. O, in alcuni casi, potrà servire per evidenziare delle misconcezioni (conoscenze errate consolidate a causa di esperienze cognitive inesatte) già radicate negli studenti. All’inizio della lezione, un One Minute Paper può essere utile anche per attivare o innescare idee e sentimenti e preparare il cervello a stabilire connessioni tra le idee che stanno per incontrare e le idee che hanno già memorizzato nel loro cervello .

One Minute Paper durante la lezione

Se volessimo proporre un OMP durante la lezione, un momento particolare potrebbe essere subito dopo la discussione di un punto saliente. Al termine di un topic, fermarsi e riflettere scrivendo in un minuto, contribuisce all’approfondimento degli studenti su quel punto prima che venga introdotto un altro punto.

Oltre a ciò, interrompere e fare una sosta, chiedendo agli studenti un feedback immediato, permette loro di sentirsi parte attiva della lezione che a questo punto diventa partecipata. Sentire le loro riflessioni sulle ematiche oggetto del discorso mantiene gli studenti più attivi e impegnati rispetto a ciò che stanno ascoltando. La ricerca indica, infatti, che l’attenzione e la comprensione degli studenti sono rafforzate da brevi pause che incoraggiano l’attività mentale nel mezzo delle presentazioni di classe. (Bligh, 2000).


Per approfondire, suggeriamo la lettura dei seguenti riferimenti bibliografici:

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