L’ISEE, acronimo di Indicatore della Situazione Economica Equivalente, è un indicatore utilizzato in Italia per valutare la situazione economica di un nucleo familiare, al fine di stabilire il diritto all’accesso a servizi sociali e agevolazioni economiche, come borse di studio, esenzioni da ticket sanitari, agevolazioni per le rette scolastiche e altre prestazioni socio-assistenziali.
L’ISEE tiene conto del reddito, del patrimonio mobiliare e immobiliare e della situazione familiare, attraverso una scala di equivalenza che tiene conto del numero dei componenti del nucleo e delle loro caratteristiche (ad esempio, disabilità, minori a carico, etc.). In questo modo, l’ISEE consente di valutare in modo equo e proporzionale la situazione economica di famiglie anche molto diverse tra loro.
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Nucleo familiare: chi rientra
Il nucleo familiare ai fini Isee include il coniuge e i figli minorenni, anche se non conviventi. Tuttavia, se uno dei coniugi ha una residenza diversa, viene considerato nel nucleo solo se è separato, divorziato, ha perso la potestà sui figli o se ricorrono altre particolarità. Se due coniugi sono separati o divorziati ma vivono nella stessa residenza, si considerano parte dello stesso nucleo. I figli maggiorenni fino a 26 anni, non sposati e senza figli, rientrano nel nucleo se risultano a carico fiscalmente. Tuttavia, dopo il compimento dei 26 anni, non possono far parte del nucleo familiare dei genitori. Qualsiasi soggetto che vive e risiede insieme è considerato per la compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica e per il calcolo dell’Isee, indipendentemente dal grado di parentela.
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Come si calcola Isee
Il calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) è un’operazione importante per determinare l‘accesso a numerosi servizi pubblici e agevolazioni fiscali, tra cui borse di studio, sussidi alloggiativi e assistenza sanitaria agevolata.
La formula per calcolare l’ISEE è composta da tre elementi fondamentali: l’ISR, l’ISP e il parametro della scala di equivalenza N. L’ISR rappresenta l’Indicatore della Situazione Reddituale, ovvero la differenza tra i redditi netti di tutti i componenti del nucleo familiare e le relative spese. L’ISP, invece, è l’Indicatore della Situazione Patrimoniale, ovvero la somma del patrimonio immobiliare e mobiliare di ogni componente del nucleo familiare, al netto delle detrazioni applicabili.
Per calcolare l’ISEE, si deve quindi sommare l’ISR all’ISP moltiplicato per il 20% e dividere il risultato ottenuto per il parametro della scala di equivalenza N, calcolato sulla base della composizione numerica del nucleo familiare e di eventuali maggiorazioni.
In sintesi, la formula per calcolare l’ISEE è la seguente:
ISEE = [ISR + (20% x ISP)] / N
Una volta ottenuto il valore dell’ISEE, sarà possibile determinare la fascia di appartenenza della propria situazione economica, che andrà a influenzare l’accesso alle agevolazioni fiscali e ai servizi pubblici a cui si può avere diritto.
Calcolare il reddito utile per Isee
Per calcolare il reddito utile ai fini dell’ISEE, si devono considerare i redditi prodotti nei due anni precedenti l’invio della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Generalmente, i dati relativi ai redditi e alle spese del singolo componente del nucleo familiare sono già presenti negli archivi dell’INPS o dell’Agenzia delle Entrate e si riferiscono ai due anni solari precedenti l’invio della DSU. Tuttavia, gli altri redditi e le spese devono essere autocertificati dai componenti del nucleo familiare.
Una volta acquisiti tutti i redditi, si procede alla sottrazione delle spese del nucleo familiare per il canone annuo di locazione della casa di abitazione (fino a un massimo di 7.000 euro) nel caso in cui il nucleo familiare viva in affitto. Inoltre, si deve sottrarre il 20% del reddito da lavoro dipendente di ogni componente fino a un massimo di 3.000 euro a percettore. Nel caso dei redditi da pensione, invece, si sottraggono 1.000 euro a percettore.
Il reddito utile ai fini dell’ISEE viene ottenuto sommando tutti i redditi, inclusi quelli esenti come l’Assegno Unico Universale e tassati con imposta sostitutiva come il reddito di locazione per il quale si è scelto il regime della cedolare secca, e sottraendo le spese sopra indicate. Il risultato ottenuto sarà utilizzato per il calcolo dell’ISEE e per determinare la fascia di appartenenza della situazione economica del nucleo familiare.
Calcolare il patrimonio Isee
Il patrimonio di un nucleo familiare è composto da beni mobili e immobili.
Patrimonio immobiliare
Per calcolare il patrimonio immobiliare ai fini dell‘IMU (o dell’IVIE per gli immobili all’estero), si somma il valore di ogni immobile posseduto al 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Il valore dell’immobile viene ridotto dell’eventuale quota capitale residua del mutuo contratto per l’acquisto. È importante notare che non vanno considerati gli immobili posseduti successivamente, mentre vanno inclusi gli immobili che sono stati venduti dopo il 31 dicembre dell’anno di riferimento.
Per quanto riguarda la casa di abitazione, essa gode di una franchigia di 52.500 euro, incrementati di altri 2.500 per ogni figlio convivente successivo al secondo. Ciò significa che il valore dell’immobile è ridotto di questa somma prima di essere sommato al patrimonio immobiliare complessivo.
Patrimonio mobiliare
Il patrimonio mobiliare, invece, è dato dal saldo o dalla giacenza media al 31 dicembre del secondo anno precedente a quello in cui si fa la richiesta dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), dei seguenti prodotti: conti correnti postali o bancari, conti deposito postali o bancari, titoli di Stato, obbligazioni, buoni fruttiferi, azioni o quote di società, partecipazioni in società italiane o estere. Il totale viene considerato per il 20% del suo ammontare, e per indicare il valore corretto bisogna prendere il maggiore tra il totale dei saldi al 31 dicembre e il totale delle giacenze medie dell’anno, dati forniti da ogni istituto di credito per questa finalità.
In caso di cointestazione del rapporto, ogni componente del nucleo deve indicare solo la propria percentuale di possesso.
Dal totale del patrimonio mobiliare vengono tolte delle franchigie che variano in base al numero di componenti del nucleo familiare: 6.000 euro per un componente, 8.000 euro per due componenti e 10.000 euro per tre o più componenti. Inoltre, per ogni figlio successivo al secondo si aggiungono ulteriori mille euro di franchigia. Queste franchigie si sottraggono dal totale del patrimonio mobiliare prima di applicare il coefficiente del 20%.
Scala di equivalenza Isee
Il patrimonio di un nucleo familiare è costituito sia da quello mobiliare che da quello immobiliare di ogni componente del nucleo.
Dopo aver calcolato i redditi e i patrimoni del nucleo, si divide il totale per il numero corrispondente a quello indicato dalla scala di equivalenza, eventualmente incrementato in caso di maggiorazioni. Le maggiorazioni includono: 0,5 per ogni componente con disabilità media, grave o non autosufficiente; 0,2 in caso di presenza nel nucleo di tre figli, 0,35 in caso di quattro figli e 0,5 in caso di almeno cinque figli; e 0,2 per nuclei familiari con figli minori, elevata a 0,3 in presenza di almeno un figlio di età inferiore a tre anni compiuti, in cui entrambi i genitori o l’unico presente abbiano svolto attività di lavoro o di impresa per almeno sei mesi nell’anno di riferimento dei redditi dichiarati.
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