Il cancro, noto anche come tumore, è una malattia caratterizzata dalla crescita incontrollata di cellule anormali all’interno del corpo. Nello specifico, queste cellule possono causare tumori beigni o maligni; i tumori benigni non rappresentano un pericolo per la vita del soggetto e possono essere facilmente trattati mediante l’asportazione, mentre i tumori maligni, noti anche con il termine di cancro, possono diffondersi in altre parti del corpo e rappresentare una minaccia vera a propria per la salute e per la vita della persona.
Ciò che rende ancora complicato il trattamnto del cancro è l’elevata variabilità e l’ancora scarsa conoscenza dei fattori di rischio. Negli ultimi decenni, tuttavia, sono stati fatti parecchi passi avanti dalla ricerca scientifica ed è possibile dire che fattori come il fumo, l’alimentazione scorretta, lo stile di vita squilibrato così come l’esposizione ripetuta nel tempo a sostanze chimiche e a virus e batteri possono rappresentare dei fattori di rischio per la formazione di tumori.
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I campanelli d’allarme da non sottovalutare
Un elemento fondamentale per poter dare maggiori possibilità di sopravvivenza è senz’altro la diagnosi precoce anche se, come è ben noto, la manifestazione di una sintomatologia è spesso sinonimo di uno stadio avanzato di malattia. Nello specifico, i sintomi possono variare in base al tumore sepecifico ma, alcuni esempi sono rappresentati da perdita di peso, febbre frequente e persistente, dolore, debolezza, stanchezza. Questi devono essere interpretati come dei campanelli d’allarme e non bisogna esitare a chiedere un consulto medico.
La diagnosi precisa avviene in seguito a diversi approfondimenti quali ad esempio esami ematici, radiografie e TAC. Questa serie di esami permette di fornire una diagnosi ben precisa sulla collocazione e sul tipo di tumore, nonché sulla classificazione dello stadio di malattia. Inoltre, la diagnosi consente di pensare e mettere in atto un trattamento clinico mirato. Da ciò, infatti, è possibile pensare ad un intervento chirurgico mirato e se procedere con terapie supplementari quali radioterapia o chemioterapia.
Lo stato emotivo del malato oncologico
Il percorso che deve affrontare il malato oncologico e le persone che lo assistono mette senz’altro a dura prova la psiche e le emozioni oltre che il corpo. Spesso si assiste a manifestazioni variegate che vanno dalla paura alla tristezza, ansia, rabbia, senso di impotenza e depressione.
La diagnosi di tumore rappresenta un momento di shock e sconvolgimento poiché tutto ciò che concerne il futuro sembra messo in discussione e ciò genera stress e ansia. Inoltre, questa malattia può portare a veri e propri cambiamenti corporei che possono indurre a infulenze negative sull’autostima e sull’immagine di sé.
Altro stato emotivo che si manifesta in questi casi è la tristezza dettata dalla perdita di speranza e di senso di controllo, causando una sensazione di vuoto e di isolamento. Tale stato di malessere porta i pazienti ad avere difficoltà nello solgimento delle normali attività quotidiane. Questo stato emotivo negativo può anche portare ad un peggioramento dello stato di salute del malato.
Quando e perché è importante creare una rete
Risulta fondamentale creare una rete di persone intorno al malato oncologico, al fine di sostenerlo durante tutto il percorso. Il cancro, quindi, è una malattia che non colpisce solamente la persona malata, ma anche i suoi familiari e i suoi cari.
Le reazioni psicologiche dei familiari di persone alle quali viene diagnostico il cancro sono molteplici.
In primo luogo, i familiari possono provare forte stress e ansia; questa appare come una conseguenza per la loro preoccupazione in merito allo stato di salute della persona cara, per le sue capacità di superare la malattia e per il futuro della famiglia.
Inoltre, i familiari percepiscono un senso di impotenza nei confronti della malattia al punto da sentirsi incapaci nell’aiutare la persona malata, manifestando senso di colpa e frustrazione.
In secondo luogo, i familiari possono provare tristezza e depressione, sentimenti dettati dal sentirsi soli ed abbandonati dalle persone un tempo vicine, come amici e familiari. Altro aspetto fondamentale che causa il senso di depressione è il senso di lutto anticipatorio per l’ipotetica perdita della persona cara.
In terzo luogo, possono apparire sentimenti di rabbia e frustrazione; rabbia per non essere stati in grado di prevenire la malattia e frustrazione per la loro incapacità di modificare la condizione attuale.
Da ciò si evince come questa malattia vada a colpire tutta la rete familiare e non solo in termini fisici ma anche psicologici. Per tutte queste ragioni è fondamentale creare, non solo intorno al malato, ma anche intorno alla famiglia e a chi assiste il malato, una rete di sostegno atta a fornire tutti gli strumenti per poter affrontare questo periodo di grande difficoltà nel modo più sereno possibile.