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Educare i figli: Prendere coscienza del ruolo genitoriale

genitori

Autorevolezza e Responsabilità sono due termini a cui ricorre spesso, nei suoi libri, Alberto Pellai, noto psicoterapeuta e autore di molti bestseller di parenting e psicologia, in particolar modo nel suo testo Allenare alla vita – Alberto Pellai | Libri Mondadori.

L’autore ci tienea sottolineare come questi due aggettivi (autorevole e responsabile) siano evidentemente spesso mancanti accanto al sostantivo genitore; non include, come prioritario, tra i compiti di un genitore, quello di rendere a tutti i costi un figlio felice (poco allenato a tollerare delle frustrazioni), ma auspica il ritorno di un adulto in grado definire limiti e regole e, a tal proposito, afferma: “L’adulto autorevole è colui che è in grado di condividere con chi gli viene affidato nella relazione educativa due aspetti fondamentali: la testimonianza di un’adultità «risolta» e competente, e la responsabilitàconnessa alla sua capacità di definire quali sono i sì e i no funzionali alla crescita”.

 Nulla  deve essere lasciato al caso, poco spazio alla superficialità, c’è in gioco il futuro nella sua globalità, quello che andranno rappresentare tutti i bambini e le bambine  nelle società del domani; ciò che si coltiva prima sarà poi il frutto del domani LA PRIMA EDUCAZIONE NON SI CANCELLA: LE “RADICI” DEL NOSTRO ESSERE – Diventa Assistente Infanzia, come dice Pellai:” La crescita necessita della stessa cura di un giardino”.

 Non esiste un tempo ideale e perfetto per essere certi di far bene il papà o la mamma, bisogna considerare soltanto un “tempo di qualità” che ogni genitore deve essere consapevole di poter dare, le giuste e le proprie uniche energie mentali e spirituali; non è pensabile una formula perfetta, perché si può sbagliare stando molto tempo fuori casa oppure nel fare la scelta contraria. È necessario però rendersi consapevoli di come la funzione genitoriale passi necessariamente per la via dell’autorevolezza, che non è autorità (niente minacce), e della responsabilità.

LA PEDAGOGIA: UN SALDO SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ

 ” Essere genitori”, oltre a significare “puro sentimento”, vuol dire anche provare a dare all’educazione un effettivo valore teorico-pratico, divenendo coscienti che informarsi nella maniera corretta è un atto doveroso e complementare alla spontaneità del ruolo genitoriale. È giusto far proprie piccole e grandi nozioni, avendo il desiderio di imparare le esatte indicazioni, conoscenze teoriche, autorevoli e fondate, che riguardino le tappe della crescita, in grado di supportare ogni percorso genitoriale votato al massimo impegno e amore.

Un genitore informato è automaticamente più responsabile, diventa migliore nel suo percorso di crescita e rende più efficace la sua funzione di “educatore”; se parliamo di crescita, infatti, non dobbiamo pensare solo ai bambini ma anche a tutti i genitori che si ritrovano per la prima volta ad affrontare questa meravigliosa, seppur complicata, esperienza.

Genitori che non “nascono” Seminario Gratuito Online: Genitori non si nasce | IGEA CPS ma “diventano”, genitori che evolvono nel loro ruolo perché poco conoscono del complesso mondo che ruota intorno ad un bambino e alle sue delicate fasi di vita. Ecco, allora, che assume importanza capire e sapere, farsi guidare e affidarsi anche a diverse figure professionali.

 Molto significative ed emblematiche, nel loro chiaro messaggio ai lettori, agli interessati, alcune frasi tratte dal libro di Daniele Novara, noto pedagogista, –Nessuno si Educa da Solo – Daniele Novara – Libro, che offrono la  visione dell’autore sul ruolo basilare che ricopre la pedagogia, la figura stessa del pedagogista Scopriamo il mestiere del Pedagogista – Diventa Assistente Infanzia nell’ambito della genitorialità, senza tralasciare il contesto scolastico: “Ma la cosa che dovremmo fare di più è ricordarci che la pedagogia è una scienza pratica, come l’architettura, la medicina e la giurisprudenza”. […] bisognerebbe mettere a disposizione di tutti i genitori, all’uscita del reparto di maternità, un manuale sulle fasi educative della crescita dei figli e delle figlie”.

EDUCARE SENZA CONDIZIONAMENTI NEGATIVI

Steve Biddulph, terapista familiare, parla di “condizionamenti negativi” nel suo libro Il segreto dei bambini felici – Steve Biddulph – Libro – TEA – Tea pratica | IBS; parole e frasi, discorsi che puntualmente si possono sentir pronunciare da molto genitori in situazioni delicate e difficili da gestire, mortificazioni che incidono nell’anima dei bambini, modificando il loro “Sé”, un’interiorità che pian piano vanno costruendo. Si prospetta così un futuro già segnato, un percorso di crescita diverso da quello che poteva essere. A tal proposito, l ’autore così spiega: “Viene e definito «self-fulfilling prophecy», una profezia che si realizza da sola, perché se viene ripetuta abbastanza spesso si avvera”. Poi, cita alcuni esempi di espressioni poco edificanti:

·        “Pigrone!”

·        “Egoista!”

·        “Stupido!”

·        “Pestifero!”

·        “Smettila idiota!”

Spesso, come afferma sempre il terapista, le frasi prendono una “forma” ma anche una “sostanza” ben poco rassicurante, come ad esempio (insieme a molte altre) “Se tocchi quel vaso, chiamo la commessa che ti taglia le dita”. Quando si ricorre all’ipotesi di un eventuale intervento di terzi, in momenti particolarmente complicati, la figura genitoriale, agli occhi del bambino, perde il suo senso più vero e profondo. S.Biddulph, infatti, pone in evidenza come queste espressioni, dai toni molto duri, possano sia creare una idea falsata della vita, dando l’immagine di un mondo violento, da cui doversi per forza difendere, sia dimostrare al bambino di non essere in grado di  trasmettere sicurezza, rappresentare l’ autorevolezza  L’arte dell’assertività: imparare a farsi ascoltare e ubbidire – Diventa Assistente Infanzia. Il “cosa e come” lo si dice è fondamentale nella prima infanzia, educare incoraggiando, spendendo parole positive è altresì necessario per un sano sviluppo psicoemotivo.    Amare, apprezzare e incoraggiare i bambini – Assistente Infanzia

COSA SONO I M.O.I.

Il già noto Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta, insieme a Barbara Tamborini, psicopedagogista e scrittrice, dedicano uno ampio spazio, nel loro libro L’età dello tsunami. Come sopravvivere a un figlio pre-adolescente – Alberto Pellai – Barbara Tamborini – – Libro – De Agostini – | IBS, al concetto di M.O.I. (Modelli Operativi Interni), descrivendo chiaramente il significato nei suoi aspetti centrali. Gli autori ribadiscono come una grande varietà di studi e teorie psicologiche decennali, ormai, confermino la fortissima, strettissima connessione e dipendenza tra quello che si va formando nella nostra emotività durante la prima infanzia e ciò che poi in futuro sarà il nostro rapporto, le interazioni con il resto del mondo; nel mezzo ovviamente, un tramite ben definito: la relazione con chi si è preso cura di noi, l’educazione, le figure genitoriali e la loro influenza, l’ambiente circostante che ha dato inizio alla costruzione della nostra personalità.

A. Pellai e B. Tamburini continuano la loro attenta analisi esponendo, attraverso una metafora “tecnologica”, cosa si intende per “modelli operativi interni”: “I vari software che integreranno nella programmazione dell’hard disk principale”. Dunque, l’emotività che un bambino avrà modo di strutturare durante l’infanzia sarà quella che, da adulto, determinerà la sua relazione con gli altri; una base per orientarsi nel prendere decisioni e affrontare situazioni più o meno difficoltose.

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