La morte di Vittorio Emanuele di Savoia, avvenuta il 3 febbraio 2024 in Svizzera all’età di 86 anni, ha concluso la storia di uno dei membri più controversi della famiglia Savoia, figlio dell’ultimo re d’Italia Umberto II e di Maria José. Nato in un contesto di cambiamenti politici radicali, Vittorio Emanuele è stato il pretendente al trono d’Italia dal 1983, anno della morte del padre, ma la questione dell’eredità è stata oggetto di dispute tra vari rami della famiglia Savoia.
L’eredità contestata e l’esilio forzato
Con l’entrata in vigore della Costituzione repubblicana nel 1948, la famiglia Savoia fu costretta all’esilio. Nel 1946, anno del referendum monarchico, i Savoia si trasferirono volontariamente in Portogallo, ma nel 1948, con l’effettiva applicazione della Costituzione, l’esilio divenne obbligatorio. Solo nel 2002, in vista della cancellazione della XIII disposizione costituzionale, Vittorio Emanuele e suo figlio Emanuele Filiberto poterono rientrare in Italia, giurando fedeltà alla Costituzione repubblicana e al presidente della Repubblica.
Nel novembre 2007, i legali di Casa Savoia chiesero allo Stato italiano un risarcimento di circa 260 milioni di euro per l’esilio. Tuttavia, a causa di una clausola presente nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo, lo Stato non riconobbe alcun risarcimento ai Savoia.
La famiglia di Vittorio Emanuele
Vittorio Emanuele era sposato con Marina Doria, ex sciatrice nautica svizzera di origini italiane. La coppia si fidanzò nel 1954, sposandosi con rito civile a Las Vegas nel 1970 e con rito religioso l’anno successivo a Theran. La mancanza del consenso da parte del padre di Vittorio Emanuele, potrebbe aver contribuito alle tensioni dinastiche, alimentando la disputa sull’eredità.
L’unico figlio della coppia è Emanuele Filiberto, anch’esso coinvolto nelle controversie sulla successione. Nel 1969, Vittorio Emanuele si autoproclamò “Re d’Italia”, accentuando ulteriormente le divisioni all’interno della famiglia Savoia.
Le controversie giudiziarie
Vittorio Emanuele fu coinvolto in varie controversie giudiziarie nel corso della sua vita. Nel 1978, fu indagato per la morte di Dirk Hamer, un giovane tedesco deceduto in una sparatoria in Corsica. Sebbene fosse stato inizialmente accusato di omicidio, fu assolto nel 1991, ma un’intercettazione in cui si vantava di averla “fatta franca” sollevò ulteriori dubbi sulla sua innocenza.
Nel 2006, fu coinvolto in un’inchiesta che lo accusava di associazione a delinquere, sfruttamento della prostituzione, corruzione, e altre accuse legate al gioco d’azzardo illegale. Nel 2010, dopo diversi anni di indagini e processi, fu scagionato da tutte le accuse.
La morte di Vittorio Emanuele
La morte di Vittorio Emanuele di Savoia ha chiuso un capitolo controverso nella storia della famiglia Savoia. Le circostanze della sua morte e i dettagli sulle esequie saranno comunicati in seguito dalla ‘Real Casa di Savoia’.
In conclusione, la vita di Vittorio Emanuele è stata segnata da dispute ereditarie, controversie giudiziarie e un’esistenza caratterizzata da momenti tumultuosi. La sua scomparsa pone fine a una figura polarizzante che ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia recente della famiglia reale italiana.
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