Il panorama dello smart working agevolato subisce significative trasformazioni nel 2024, con impatti differenti per i dipendenti pubblici e privati. Il decreto Milleproroghe, recentemente approvato dal governo Meloni, non estende le agevolazioni per lo smart working ai lavoratori del settore pubblico, limitando la validità di tali misure fino al 31 dicembre 2023.
Dipendenti pubblici: fine delle agevolazioni nel 2024
A partire dal nuovo anno, i dipendenti pubblici, inclusi i genitori con figli under 14 e i lavoratori fragili, dovranno fare riferimento alle organizzazioni interne delle amministrazioni pubbliche per richiedere forme di lavoro agile. La mancanza di un prolungamento legislativo pone la data di scadenza per queste agevolazioni al 31 dicembre 2023.
Tuttavia, un’importante direttiva emanata dal ministero della Pubblica amministrazione introduce una potenziale salvaguardia per i dipendenti pubblici. La direttiva, firmata dal ministro Paolo Zangrillo, sottolinea il carattere emergenziale dello smart working durante la pandemia e propone una transizione dalla regolamentazione legislativa a contratti collettivi e accordi individuali.
In particolare, la direttiva sollecita i dirigenti delle amministrazioni pubbliche a garantire la possibilità di lavorare in modalità agile a coloro che documentino gravi e urgenti situazioni di salute, personali o familiari. La flessibilità è incoraggiata, consentendo deroghe al criterio della prevalenza dello svolgimento del lavoro in presenza.
Dipendenti privati: proroga fino a marzo 2024
Per i dipendenti del settore privato, la situazione è diversa. Una proroga già approvata estende la possibilità di richiedere lo smart working agevolato fino al 31 marzo 2024.
Questo beneficio si applica ai lavoratori fragili e a coloro che hanno figli fino a 14 anni, garantendo loro il diritto di lavorare da casa, con l’obbligo per i datori di lavoro di soddisfare tali richieste.
I lavoratori fragili sono definiti da specifici decreti, inclusi coloro con compromissione della risposta immunitaria o condizioni di salute particolari come la cardiopatia. Un ulteriore requisito è che l’altro genitore, se presente nel nucleo familiare, non sia disoccupato e non riceva forme di sostegno al reddito.
Critiche e controversie: la posizione dei parlamentari
La direttiva del ministro Zangrillo è stata oggetto di critiche da parte dei parlamentari del Movimento 5 stelle, membri delle commissioni Lavoro di Camera e Senato. Questi parlamentari definiscono l’iniziativa “indecente” e accusano il ministro di scaricare la responsabilità sugli individui anziché lottare a livello governativo per prolungare le misure di smart working agevolato. Invitano il ministro a riconsiderare la sua posizione e ad allocare le risorse necessarie per estendere tali misure nel prossimo provvedimento legislativo.
Prospettive future e incognite
Mentre il 2024 inizia con una sospensione delle agevolazioni per i dipendenti pubblici, la direttiva del ministero della Pubblica amministrazione introduce una flessibilità potenziale
Resta da vedere come le amministrazioni pubbliche attueranno tali linee guida interne e in che modo saranno conciliate con le esigenze dei dipendenti. Nel frattempo, nel settore privato, la proroga offre una continuità nelle possibilità di smart working agevolato, seppur limitata nel tempo.
La questione rimane aperta, con prospettive future che dipenderanno dall’evoluzione della situazione socioeconomica e sanitaria.
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