L’APE sociale è ormai conosciuto ai più come un anticipo pensionistico, senza impegno economico e per una determinata fascia di lavoratori che hanno dai 63 anni in sù. E’ in fase sperimentale già dal 2018 e a seguito delle verifiche effettuate sulla Legge di Bilancio per il 2022, è stato rinnovato anche per quest’anno.
Chi può richiedere l’APE sociale?
Sia i lavoratori dipendenti – che siano del settore pubblico o privato – che gli autonomi o parasubordinati – quest’ultimi devono essere iscritti alla gestione separata INPS. Tali richiedenti devono trovarsi in una particolare situazione, indicata dal Legislatore. Esaminiamo le specificità:
- Disoccupati perché licenziati: dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito di un licenziamento economico;
- Coloro che assistono un coniuge o un parente di primo grado convivente con disabilità grave (legge n. 104/1992);
- Nel caso i genitori o il coniuge della persona con con disabilità grave abbiano raggiunto i 70 anni, o siano anch’essi colpiti da patologie invalidanti o deceduti;
- Gli invalidi civili al 74%;
- Quei dipendenti che svolgono un lavoro particolarmente rischioso e difficile, da almeno sette anni negli ultimi dieci.
Prerequisiti fondamentali per l’APE sociale
Il requisito contributivo principale è naturalmente quello di non ricevere già una pensione diretta sia dall’Italia che dall’estero, oltre ad avere dai 30 ai 36 anni di contributi – in quest’ultimo caso per coloro che hanno svolto mansioni pericolose.
Casi particolari sono: i lavoratori del comparto edile, che devono aver un minimo di trentadue anni di contributi e le lavoratrici madri. Quest’ultime possono ottenere un ulteriore “sconto” di un anno per ciascun figlio, fino ad un massimo di due. Perciò se gli anni di contributi sono ventotto ed ha a carico due figli, può usufruire dell’APE sociale.
Si ricorda che l’accesso a questo piano pensionistico è subordinato a al termine del contratto lavorativo e non deve essere confuso con la seguente possibilità di aggiungere anche i redditi da lavoro.
Infine è importante sottolineare che l’APE è incompatibile con l’ASDI, cioè l’assegno di disoccupazione per la reintegrazione lavorativa, e il risarcimento per la cessazione dell’attività commerciale. L’APE decade, invece, qualora la persona che ha ottenuto questo tipo di assegno pensionistico raggiunge quarantuno o quarantadue anni e dieci mesi.
Ma in cosa consiste questo tipo di sussidio?
L’APE sociale, a differenza di quella “volontaria”, è un vero e proprio assegno di 1.500 euro lordi (netti scendono a 1200) per dodici mesi. Lo Stato si fa direttamente carico di questa spesa, perché i soggetti che ne usufruiscono più che di una prestazione previdenziale, hanno proprio necessità di un aiuto economico.
L’assegno però non è reversibile ai figli o altri familiari conviventi in caso di decesso del diretto beneficiario.
Come inviare richiesta per l’APE sociale?
Le domande da presentare via internet sono due:
- La richiesta per farsi riconoscere il diritto al sussidio;
- La domanda che riguarda la prestazione vera e propria.
Le date in cui potranno essere inviate le richieste sono le seguenti:
- 31 marzo 2022
- 15 luglio 2022
- 30 novembre 2022
Se la domanda è accolta, quindi rientra in tutti i requisiti previsti dalla legge, l’assegno viene consegnato al beneficiario il primo giorno del mese successivo all’invio della richiesta d’accesso.