Finalmente, dopo tredici lunghi anni di attesa, il Parlamento europeo avalla la direttiva sul caricabatterie universale, il quale diventerà obbligatorio per tutti gli stati dell’UE entro il 2024.
Gli europarlamentari sono entusiasti e dovremmo esserlo anche noi, perché così facendo l’Europa potrà risparmiare più di undicimila tonnellate di rifiuti elettronici l’anno.
1,7 miliardi di dispositivi elettronici ogni giorno
Questa è la cifra incredibile che siamo arrivati ad acquistare ed ognuno di essi ha il proprio caricatore. Molti di noi si sono spesso trovati nella situazione di scordarlo a casa e chiederlo magari in prestito ad un collega o amico ma non tutti i caricabatterie sono uguali e questo crea non pochi problemi.
Per fortuna le cose cambieranno molto presto, grazie alla legge europea sul caricabatterie universale, approvata, dopo anni di lunghe trattative, in occasione della seduta plenaria del quattro ottobre 2022. I parlamentari europei l’anno salutata come “un primo passo concreto verso la transizione digitale”.
Caricabatterie universale: cambiamenti concreti
Addio giungla di cavi, cavetti e adattatori. Addio milioni di tonnellate di rifiuti elettronici che l’Europa non sapeva davvero più come smaltire. Benvenuto standard unico “usb-c”.
Gli acquirenti non dovranno più comprare un caricabatterie diverso ogni volta che acquistano un dispositivo, perché si troveranno di fronte ad un congegno che potrà essere impiegato per diverse apparecchiature elettroniche portatili di medie e piccole dimensioni.
In termini economici l’Europa risparmierà la bellezza di duecentocinquanta milioni di euro l’anno di accessori praticamente inutili. Una notizia fantastica che ci avvicina alla concretizzazione di un’economia circolare.
Non importa se il testo legislativo, approvato con 602 voti favorevoli, tredici contrari e otto astensioni, abbia incontrato le lamentele di diversi europarlamentari. Pare infatti che durante l’incontro a Strasburgo molti abbiano evidenziato che tredici anni per approvare una legge simile sono veramente troppi. L’importante è che ora ci sia e si possa procedere.
Caricabatterie universale e aziende produttrici
La proposta di legge risale al lontano 2009 e da allora ne è passata di acqua sotto i ponti (e purtroppo anche sopra, producendo disagi in tutta Italia). Le trattative con le aziende dedicate alla produzione di caricatori è stata ovviamente complessa e nel frattempo le stesse hanno adottato un principio di autoregolamentazione che però ha continuato a produrre congegni dagli standard differenti.
Ma fra meno di due anni ormai le cose cambieranno, infatti entro l’autunno del 2024, smartphone e computer portatili potranno contare sulla standardizzazione del cavo per il caricamento. E nel frattempo i produttori avranno la possibilità di adattarsi gradatamente alla variazione.
L’eurodeputato Jordi Cañas, tra i firmatari della legge, ha espresso la sua soddisfazione:
Nessuno può fermare le istituzioni europee quando si mette il cittadino al centro.
In effetti non è stato facile stipulare un accordo con la lobby dei produttori: grandi aziende come la Apple, Amazon e Microsoft hanno fatto grande resistenza. Non a caso la “mela morsicata” ha da poco lanciato il suo nuovo modello di Iphone – il quattordicesimo per l’esattezza -, senza prendere in considerazione la direttiva europea sull’usb-c. Ma l’elenco dei piccoli e medi produttori è lunghissima e la legge interessa tutti.
Il prossimo obiettivo?
Intanto la direttiva europea include 14 tipi di prodotti elettronici, dai tablet agli smartphone, passando per mouse e cuffiette: operanti fino a cento watt. Ma la transizione digitale vorrebbe arrivare anche al diritto di riparazione e all’obsolescenza programmata.
A tal proposito, il parlamentare europeo Alex Agius Saliba ha affermato:
Sono momenti difficili per la politica, ma abbiamo dimostrato che l’Unione europea non ha esaurito le idee o le soluzioni per migliorare la vita di milioni di persone in Europa e per ispirare altre parti del mondo a seguirne l’esempio. […]
Questa legge ‘a prova di futuro’ consente lo sviluppo di soluzioni di ricarica innovative e andrà a vantaggio di tutti, dai consumatori frustrati al nostro vulnerabile ambiente.
Speriamo che questo sia uno dei tanti passi concreti che saranno compiuti per la lotta contro i cambiamenti climatici.