Prevenire l’Invecchiamento Cerebrale”
Le discipline che si dedicano all’analisi dell’invecchiamento concordano 5 strategie efficaci che favoriscono l’estensione della longevità cellulare: fra queste, rivestono un ruolo cruciale gli allenamenti cognitivi e fisici, che consentono al cervello di elaborare dati e rimanere dinamici, ma risultano altresì cruciali l’alimentazione e la quotidianità delle abitudini.
Esploriamo i segreti dell’invecchiamento cerebrale
Col passare degli anni, anche il cervello subisce il processo dell’invecchiamento: il numero di cellule nervose diminuisce e alcune funzioni cognitive subiscono una diminuzione, come l’apprendimento, la memoria e la capacità di adattamento a nuove situazioni e problemi.
Le discipline che indagano sul cervello e la genetica concordano nel sottolineare che durante l’età adulta il corpo non è in grado di compensare la perdita di cellule nervose: la neurogenesi, ovvero la formazione di nuovi neuroni nel cervello, diminuisce drasticamente con il passare degli anni.
Tuttavia, la ricerca nel campo delle neuroscienze ci offre anche notizie positive: adottare uno stile di vita sano fin dalla giovane età può contribuire a prevenire l’invecchiamento cerebrale. Gli studiosi hanno individuato una correlazione tra determinati comportamenti dannosi per la salute e un declino cognitivo precoce, evidenziando come le abitudini quotidiane influenzino la qualità della vita nell’età avanzata.
Quando l’invecchiamento cerebrale diventa una parte fisiologica del processo di invecchiamento, è possibile rallentarne gli effetti agendo sulle cause e sui fattori di rischio delle malattie del sistema nervoso. Di seguito, sono elencate alcune pratiche consigliate da coltivare lungo tutto l’arco della vita e mantenere anche in età avanzata.
L’invecchiamento è un processo fisiologico naturale, ma la ricerca scientifica fornisce indicazioni su come ritardarlo.
Ecco quindi le 5 strategie efficaci:
1. Potenziamento cognitivo: un approccio all’allenamento mentale
Per contrastare l’invecchiamento cerebrale, è essenziale mantenere la mente in continuo allenamento.
La declinazione della funzionalità cerebrale si manifesta attraverso segni come la perdita di memoria e una sensazione di confusione, che tendono a colpire principalmente gli individui anziani ma possono comparire in qualunque fase della vita a causa di disturbi cerebrali.
Il modo più efficace per contrastare tali sintomi è impegnarsi in attività che stimolino le capacità cognitive, come la lettura di testi diversificati, lo studio di materie nuove, e l’esecuzione di esercizi logici o giochi di parole, quali gli enigmi e i cruciverba. Queste attività richiedono concentrazione e mantengono attive le connessioni neuronali, preservando così l’integrità della materia grigia.
È importante continuare a sollecitare il cervello anche quando la routine lavorativa o un eccesso di tempo libero possono indurre a comportamenti automatici ripetitivi. Ad esempio, proseguire con la lettura anche dopo una giornata estenuante di lavoro o impegnarsi in attività mentalmente stimolanti durante il pensionamento, quando si dispone di più tempo libero, può contribuire in modo significativo a preservare le funzioni cognitive.
Anche i sintomi associati a patologie cerebrali come la demenza e l’Alzheimer possono essere rallentati attraverso un adeguato stimolo mentale. Nonostante l’avanzare dell’età possa portare a un ridimensionamento delle attività quotidiane, è fondamentale che gli anziani mantengano la mente attiva, intraprendendo nuovi percorsi di apprendimento o dedicandosi a passioni personali. Un cervello attivo rappresenta il miglior deterrente contro il deterioramento della materia grigia.
2. Socializzazione e interessi: le chiavi per il benessere mentale
Tra le iniziative che favoriscono il benessere cerebrale, è importante sottolineare limportanza delle relazioni sociali e delle attività di svago.
Passare del tempo con amici e familiari e sentirsi parte di una comunità è fondamentale per contrastare la solitudine, un sentimento che può insorgere quando si verificano cambiamenti significativi nella vita, come il pensionamento o il distacco dei figli.
Quando la routine quotidiana subisce modifiche, come spesso accade in età adulta o anziana, è essenziale adattarsi e cercare nuove attività per mantenere vivo il legame con il contesto sociale. Gli affetti familiari sono cruciali per gli anziani, ma è altrettanto importante coltivare amicizie e conoscenze, partecipando a eventi ricreativi di gruppo, frequentando corsi di interesse o impegnandosi in attività di volontariato.
Per questo motivo, molte persone anziane si uniscono per creare cooperative di assistenza, si iscrivono a programmi universitari per adulti o semplicemente si riuniscono per praticare hobby in compagnia anziché rimanere soli a casa. Inoltre, oggi la tecnologia offre un prezioso supporto nella ricerca di legami sociali: grazie ai social network e ai forum online, individui con interessi simili possono comunicare e organizzarsi. Sentirsi parte di una comunità stimola gli anziani a non abbandonare le proprie passioni e a continuare a crescere, offrendo al cervello stimoli costanti.
La psicologia geriatrica riconosce il valore delle attività sociali nel sostegno degli anziani e nel miglioramento della qualità della loro vita. Mantenere legami sociali riduce il rischio di depressione e inattività, fornendo una motivazione per esplorare nuove esperienze e condividere interessi con gli altri. Questo a sua volta beneficia le funzioni cognitive, come il linguaggio, la memoria e l’apprendimento.
3. Esercizio fisico
La salute generale del corpo è strettamente correlata al benessere del cervello, e coloro che praticano regolarmente attività fisica mantengono un aspetto più giovane.
Svolgere attività come passeggiare, pedalare e nuotare è il modo migliore per coinvolgere tutto il corpo, ma qualsiasi tipo di esercizio fisico contribuisce a migliorare le performance corporee e cognitive, poiché agisce come un naturale antistress, aiutando a concentrare l’energia e contrastare la stanchezza.
Anche coloro che non hanno mai avuto abitudini sportive possono iniziare a muoversi in età adulta, ad esempio imparando a nuotare o praticando ciclismo, entrambi benefici per rafforzare la muscolatura e promuovere una sana circolazione sanguigna. Anche in età avanzata, è possibile ottenere risultati sorprendenti, stimolando non solo la circolazione sanguigna ma anche l’attività sinaptica e neurale.
L’esercizio fisico aiuta anche a contrastare molte condizioni associate all’invecchiamento, come lo stress, la depressione, l’insonnia e il sovrappeso. Contribuisce a mantenere il peso sotto controllo, migliora la funzionalità muscolare e articolare, rendendo i movimenti più fluidi e consentendo agli anziani di mantenere l’autonomia e la sicurezza nei movimenti, migliorando così anche l’umore.
L’attività fisica combatte lo stress e la depressione legati alla perdita di controllo motorio utilizzando le energie del corpo e migliorando l’umore, contribuendo anche a migliorare il sonno grazie all’azione dei neurotrasmettitori. Queste condizioni influenzano direttamente la salute generale degli anziani, contribuendo a prevenire l’invecchiamento cerebrale.
Oggi, lo sport è accessibile anche a persone con disabilità, il che può favorire i legami sociali. Spesso, gli anziani rinunciano a opportunità di vacanza, viaggi o attività all’aperto per timore di diventare un peso per il gruppo. Al contrario, esistono numerosi gruppi di anziani che organizzano viaggi ed escursioni, e mantenere una buona forma fisica può incoraggiare le persone a partecipare, creando legami sociali che si rivelano benefici per la salute.
4. Alimentazione sana
L’alimentazione rappresenta un pilastro essenziale del nostro stile di vita e può avere significative implicazioni sulla salute generale, soprattutto quella del cervello.
Per contrastare l’invecchiamento cerebrale, è cruciale adottare un regime alimentare appropriato, basato su una dieta equilibrata che fornisca tutti i nutrienti necessari. La dieta ottimale per preservare la salute mentre si invecchia è caratterizzata dall’consumo di alimenti naturali e integrali, come verdure, frutta e cereali integrali, privilegiando fonti di proteine come il pesce e i legumi, e utilizzando l’olio d’oliva come principale condimento.
La frutta e la verdura sono ricche di acqua, vitamine e minerali, elementi che svolgono un ruolo protettivo per le cellule rallentando il processo di invecchiamento. Analogamente, i cereali integrali sono una preziosa fonte di fibre che aiutano a gestire i fattori di rischio legati all’invecchiamento, come il sovrappeso.
Un’altra categoria di nutrienti fondamentali nella lotta contro il declino cognitivo sono gli acidi grassi omega-3, presenti nel pesce azzurro e nelle frutta secca oleosa, che promuovono il benessere del cervello potenziando funzioni come l’apprendimento e la memoria, particolarmente cruciali in età avanzata.
Infine, l’olio d’oliva merita un’attenzione particolare poiché, grazie ai suoi polifenoli, contribuisce a contrastare e ritardare il declino cognitivo, rendendolo un valido alleato nella prevenzione dell’invecchiamento cerebrale.
5. Sonno: equilibrio tra durata e qualità
Il benessere e la salute del cervello dipendono strettamente dalla qualità del riposo notturno.
Un gran numero di individui affronta problemi di sonno che spesso vengono trascurati, ma che costituiscono dei rischi per la salute del sistema nervoso e possono contribuire allo sviluppo di condizioni degenerative come la demenza senile. Con l’avanzare dell’età, il ritmo sonno-veglia subisce cambiamenti e il sonno diventa più frammentato, impedendo agli anziani di godere di un riposo adeguato.
Gli anziani, tuttavia, hanno bisogno di un sonno sufficiente poiché dispongono di meno energie, e la mancanza di riposo adeguato può mettere sotto stress le cellule cerebrali. Ciò può favorire il deterioramento delle funzioni cognitive, mentre coloro che godono di un buon sonno mostrano una migliore performance cognitiva.
I disturbi del sonno possono essere associati a patologie cardiache, cerebrovascolari o neurologiche, pertanto è consigliabile che coloro che ne soffrono si sottopongano a esami come la risonanza magnetica e, se necessario, seguano terapie farmacologiche o psicoterapeutiche.
La prevenzione dell’invecchiamento coinvolge anche la qualità e la durata del sonno, considerando che circa un terzo della vita di una persona viene trascorsa nel sonno. Per migliorare la qualità del riposo e prevenire la sonnolenza diurna, è possibile adottare alcune abitudini quotidiane: mantenere un’attività fisica regolare e stimolare il cervello con lo studio e la lettura aiuta a stancare sia il corpo che la mente, facilitando così il sonno continuo e ristoratore.
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